Il 26 di maggio del 1754 veniva fondata la Guardia di Rocca, una piccola unità denominata originariamente “Squadra di Soccorso” che aveva con compiti ben precisi.
Dodici soldati ed un ufficiale erano chiamati a garantire la legalità e la sorveglianza dei detenuti all’interno della Rocca sulla vetta del Titano.
La Repubblica di San Marino si prepara ai festeggiamenti dell’ambita ricorrenza anche con l’emissione di una moneta commemorativa.
San Marino: la sua libertà mai violata nel corso dei secoli
La Repubblica di San Marino è il più antico esempio di uno Stato indipendente basato sui principi democratici dell’autogoverno e dell’autonomia civica sin dal lontano 1291. Questa ed altre peculiarità hanno permesso al suo centro storico di ottenere il riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Unesco già nel 2008. La sua indipendenza, nel corso di oltre 700 anni, è stata più volta messa in pericolo, ma l’Antica Terra della Libertà non è mai capitolata. Questo grazie non solo alla forza ma soprattutto alle sue qualità diplomatiche.
I maggiori pericoli si possono raggruppare in tre momenti precisi tra il Cinquecento e la metà dell’Ottocento: il primo tra il 1503 ed il 1549. Cesare Borgia, detto “Il Valentino”, Fabiano da Monte San Savino e Leonardo Pio di Verucchio furono i primi veri tre attentati alla sovranità del piccolo Stato. Imprese scongiurate dalle possenti fortificazioni e dal continuo aggiornamento della milizia sammarinese e dei suoi armamenti. Il secondo momento critico è anche la più perfida aggressione perpetrata ai danni della Repubblica. Fu architettata, tra il 1739 ed 1740, dal cardinale Giulio Alberoni e risulterà poi fondamentale per la nascita della nostra Guardia di Rocca.
Dopo il bieco tentativo Alberoniano arriva, come un lampo, il 1800: il secolo della carboneria, di Napoleone, del congresso di Vienna, dei grandi moti rivoluzionari. In questa epoca di grande fermento il momento chiave fu la fuga di Garibaldi sul Titano. Era il 1849 e le truppe dello Stato della Chiesa, della Francia, dell’Austria e del Regno di Napoli avevano accerchiato San Marino. 30.000 i soldati fermati grazie ad una straordinaria opera diplomatica. L’Europa tutta riconobbe infatti la Repubblica sammarinese come uno Stato Sovrano ed il suo insindacabile diritto di concedere asilo.
Nasce la Guardia di Rocca
Torniamo alla metà del Settecento, all’episodio Alberoniano. Gli anni successivi servirono a rafforzare la convinzione che erano necessarie nuove milizie dedicate alla protezione dei confini dello Stato ed al mantenimento della legalità al suo interno. Si giunse così a quel 26 Maggio 1754 quando, con atto del Consiglio Principe, venne ufficialmente istituita l’odierna “Guardia di Rocca” il cui nome deriva proprio da uno dei suoi incarichi primari: quello di sorvegliare i detenuti nella Rocca ovvero nella prima Torre, la Guaita. La prima apparizione “pubblica” del neonato Corpo Militare fu il seguente 3 Settembre, in piazza della Libertà, in occasione della festa del Santo Patrono.
Una presenza che fece “colpo” non solo per la particolarità della divisa dei militi ma anche per le scariche di fucile, tant’è che a breve la Guardia sarà invitata a presenziare altre solennità. L’anno successivo il Corpo venne raddoppiato e le squadre composte da 12 uomini divennero due e tutti gli effettivi vennero iscritti a ruolo nella Milizia di Rocca o di Soccorso. Nel corso degli anni i compiti assegnati, a quello che ancora oggi è un corpo militare a tutti gli effetti, si sono estesi a più incarichi.
Garantire il rispetto della Legge, dei decreti e delle regole della Repubblica, vigilare sui confini dello Stato, garantire la sicurezza del Palazzo Pubblico, delle sedi dei vari Dicasteri ed in ogni altro luogo indicato dall’Autorità Pubblica. Queste sono le mansioni quotidianamente assolte da quello che oggi è il Nucleo Uniformato della Guardia di Rocca nelle sue varie sezioni. Dal 2017 il Nucleo è inserito nella Centrale operativa Interforze. I componenti del Corpo sono professionisti che, oltre a quanto detto, svolgono anche compiti di polizia giudiziaria ed investigativa alla diretta dipendenza del Tribunale Unico.
270 anni di continua evoluzione
Dopo il breve excursus storico sulle origini e l’evoluzione della Guardia di Rocca andiamo ora a vedere come il Nucleo si è organizzato al suo interno per svolgere al meglio i propri incarichi e garantire la sicurezza nella Repubblica. La Guardia si Rocca risulta sostanzialmente suddivisa in 5 macro sezioni :
- Comando Centrale: è l’unità che coordina tutte le attività del Nucleo agli ordine dell’attuale Comandate Massimo Ceccoli.
- Sezione di Confine: è l’unità operativa del Nucleo. A questa sezione appartengono infatti tutte le pattuglie di Pronto Intervento.
- Sezione di Polizia Giudiziaria: è la sezione che svolge attività investigative collaborando con la Sezione Operativa nella prevenzione dei reati in genere.
- Sezione Visto Merci: è il reparto che si occupa di tutti servizi di dogana tra cui la verifica delle merci in transito.
- Sezione di Vigilanza e Rappresentanza: è la sezione che cura i servizi nelle Sedi Istituzionali, al Palazzo Pubblico ed il servizio D’ONORE (Servizio di Sentinella e Cambio della Guardia).
A queste possiamo aggiungere la squadra antisommossa (SPS), un’unità speciale pronta ad intervenire a tutela dell’ordine pubblico. Le pattuglie della Sezione di Confine sono strettamente collegate alla Centrale Operativa Interforze e rispondo prontamente alle eventuali richieste di intervento ricevute dal numero unico di emergenza 112.
La divisa della Guardia di Rocca
Uno degli elementi che caratterizza la Guardia di Rocca è la sua divisa composta da diverse uniformi:
- Operativa: è l’abbigliamento tattico che gli agenti indossano nei servizi di ordine pubblico. Questa divisa è realizzata con un tessuto tecnico di colore blu notte, lo stesso del basco ed è completato da un cinturone tattico ed anfibi alti e neri.
- Ordinanza: è l’uniforme indossata dagli ufficiali e dai militari adibiti alla sorveglianza delle sedi istituzionali. É una divisa “giacca e cravatta” nei classici colori verde e rosso completata da spallaccio e cinturone con fibbia in ottone.
A queste due uniformi se ne aggiungono altre due speciali: quelle riservate al cambio della guardia e l’alta uniforme. la prima è caratterizzata dalla giacca doppio petto verde e dai pantaloni rossi con banda laterale verde. Il copricapo nero è un chepì con fregio ottonato con cordellino bianco-rosso ed una nappina rossa. A corredo guanti e ghette bianche, un cinturone nero con stemma e l’ottocentesca carabina con annessa lunga baionetta. In alcuni casi (come nella foto sotto) la carabina viene sostituita da un FAL Beretta BM 59.
L’alta uniforme è la stessa del cambio della guardia con l’aggiunta di spalline in metallo e un diverso copricapo costituito da un elmo bavarese in cuoio rifinito in ottone con piume bianco-rosse (foto in alto).
Le celebrazioni del 270° anniversario della fondazione del Corpo si svolgeranno domenica 26 maggio 2024 dalle 9 alle 17 in piazza della Libertà. Nel corso della giornata si potranno ammirare i veicoli del Nucleo Uniformato con i pezzi di artiglieria della Compagnia di Artiglieria oltre all’immancabile e sempre emozionante cambio della guardia che si svolgerà alla mezz’ora di ogni ora.