Il razzismo sugli spalti,sui campi da gioco è una piaga insostenibile del calcio moderno. Sono, purtroppo, ancora presenti episodi del genere con le tifoserie che si lanciano in cori razzisti. Versi che richiamano quelli della scimmia o peggio come quello capitato durante Forlì-Victor San Marino.
Un episodio in quella circostanza, durante l’incontro di calcio, davvero triste. Una pagina nera dello sport con tifosi che hanno, addirittura, rivolto frasi scioccanti nei confronti dei due calciatori di colore della squadra della Repubblica di San Marino.
Forlì-Victor San Marino: razzismo sugli spalti oggi c’è giustizia
Era il 14 aprile il match appunto Forlì contro il Victor San Marino. Allo stadio Morgagni i tifosi, o come grazie a Dio accade, una piccolissima parte dei tifosi, si è rivolta nei confronti dei calciatori di colore del Victor San Marino con frasi davvero scioccanti. Frasi intrise di razzismo e di odio. Non solo, quindi, i classici versi che richiamano quelli di una scimmia, durante la partita ci sono state infatti delle vere e proprie fasi indirizzate nei confronti dei due ragazzi Deme ed Haruna.
Appellati come “negri” con precisi richiami al fascismo, alla destra ed al duce: “se c’era il duce non ti facevano giocare negro”. Questa solo per riportare una delle frasi deplorevoli usate durante quella partita. Oggi, però, per fortuna dello sport e del calcio, arriva la decisione nei confronti dei due tifosi individuati. Daspo di 5 anni per i due uomini, uno di 50 anni l’altro di 40, individuati dalla Digos grazie anche alla collaborazione del Football Club Forlì.
Il Questore di Forlì Cesena, Claudio Mastromattei, a seguito della chiusura delle indagini, ha così emesso il provvedimento nei confronti di quei due individui. Una Daspo di 5 anni, significa che quei due pseudo tifosi per 5 anni dovranno stare lontani dai campi di calcio e non potranno assistere alle partite, gli autori di quei gravi episodi con incitamento razziale vengono, così, puniti.
Una condanna esemplare
Si tratta di una decisione importante, una scelta che potrebbe, forse, in qualche modo contribuire a tenere fuori dal calcio e dallo sport comportamenti del genere. Il razzismo è una piaga intollerabile della società, vederlo accostato allo sport di qualsiasi grado, è un qualcosa di ancora più intollerabile. Il reato contestato ai due individui è previsto dall’articolo 604 bis del codice penale. Propaganda di idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale.
Discriminazione per motivi razziali ed etnici, questo viene contestato ai due allontanati dai campi di calcio. Le loro frasi, del resto, erano state udite distintamente non solo dai calciatori ma anche da altri tifosi sugli spalti. Grazie al lavoro della Digos e della polizia scientifica che, in maniera certosina, hanno scandagliato le immagini video e i file audio è stato possibile individuare e condannare i due pseudo tifosi.
Soddisfazione espressa dal questore Claudio Mastromattei: “Ancora una volta il senso di responsabilità e lo spirito di grande collaborazione dimostrato dai forlivesi che non solo hanno subito manifestato il loro dissenso già in occasione dell’incontro di calcio ma hanno poi collaborato con la Polizia di Stato per ricostruire i fatti e individuare i responsabili”.