Il Ponte sullo stretto di Messina, al momento, è un progetto solo su carta, i lavori inizierebbero, infatti, nell’estate 2024, eppure è stata aperta un’inchiesta.
Il progetto, del quale si parla da anni, servirebbe ad unire lo stivale con la Sicilia, la sua realizzazione oramai è certa anche se i tempi non saranno così brevi.
L’approvazione da parte del Governo di questa opera che, comunque, rimane straordinaria, ha portato la Procura di Roma ad aprire un fascicolo di inchiesta.
La Procura di Roma apre un’inchiesta relativa al Ponte sullo stretto di Messina
Polemiche infinite, dunque, su quello che sarà, o dovrebbe essere, il ponte sullo stretto di Messina. Le forze politiche per anni si sono separate sul tema. Ogni schieramento adduce le sue tesi su questa opera tra chi è contrario e chi è favorevole.
Negli anni non si è riuscita a fare una sintesi e gli schieramenti mantengono, così, inalterate le proprie convinzioni. Ora, però, dalle polemiche politiche il tiro si spsota sul piano giudiziario.
La Procura di Roma, infatti, apre un’inchiesta, a seguito di un esposto delle opposizioni. Nel fascicolo, ovviamente, non ci sono al momento persone indagate né tantomeno è stato configurata un’ipotesi di reato.
La magistrata Alessia Natale, però, avrà l’arduo compito di approfondire la vicenda. Nell’esposto, del resto, ci sono due punti fondamentali che hanno richiamato l’attenzione della procura.
Sotto la lente di ingrandimento ci sarebbe la società incaricata di costruire il ponte, la Webuild, relativamente al suo potere contrattuale. L’altro punto, invece, vede coinvolta, per così dire, la società pubblica Stretto di Messina spa, in particolare le persone partecipi alla società.
Alcune incongruenze e spettri a seguito di un esposto
Omar Mandosi, il responsabile delle risorse umane, in particolare, sarebbe finito nel mirino dell’esposto. Una nota davvero singolare, però, viene fatta notare nell’esposto di alcune forze politiche, PD, Europa Verde e SI. In appena 24 ore dalla stipula del contratto ufficiale la società sarebbe stata in grado di presentare un aggiornamento al progetto.
Insomma quando il 29 settembre 2023 si è siglato l’accordo tra la società Stretto di Messina spa ed il consorzio Eurolink, trainato da Webuild, in sole 24 ore le società incaricate della costruzione sarebbero state in grado di presentare un progetto aggiornato.
Cosa che fa storcere il naso e che, presumibilmente, nell’esposto viene visto come se le aziende costruttrici fossero già sicure del loro accordo con il Governo.
L’opera, insomma, dovrebbe vedere i lavori partire nell’estate 2024, tra pochi mesi, con la conclusione e l’apertura al traffico ferroviario nel 2032. Si tratta di una struttura che sarà in grado di resistere ad un terremoto di magnitudo 7,1 della scala Richter e in grado di sopportare venti con una velocità superiore a 300 chilometri orari.
C’è da vedere solamente se sarà in grado di resistere alle innumerevoli polemiche che da anni lo accompagnano e a questo terremoto giudiziario che, forse, potrebbe investirlo.