Troppo stress fa dormire male e, alla lunga, può portare all’insonnia: si stima che ogni anno almeno 12 milioni di italiani abbiano problemi di sonno e negli ultimi anni la tendenza è in aumento.
Dormire è fondamentale per il nostro benessere e attraverso un sonno duraturo il corpo e la mente si rigenerano, facendoci iniziare la giornata pieni di vitalità, in uno stato di benessere psicofisico crescente.
Sonno maestro di vita
Durante il sonno (più precisamente nelle fasi di sonno profondo), scarichiamo lo stress mentale e tutto l’organismo si “rigenera“: il recupero energetico avviene attraverso il metabolismo, con l’auto-regolazione delle difese immunitarie e dei processi antinfiammatori endogeni. I problemi del sonno sono sovente difficili da individuare con chiarezza, dato che le componenti sono in gran parte soggettive, legate alla sfera personale: ma ci sono anche fattori causati da “questioni oggettive”, come i disturbi fisici (come un mal di testa o dolori vari).
In generale lo stress è il primo fattore a minare il sonno, quando infatti si è troppo sotto pressione possiamo accusare anche sintomi fisici come dolore intestinale o alla schiena: i sintomi da stress si avvertono principalmente la sera o in generale quando stacchiamo da un lavoro, dato che l’affaticamento è la nostra risposta psicofisica a compiti emotivi, cognitivi o sociali che percepiamo come eccessivi
Orologio interiore
Ansia e stress serali sono due elementi da non sottovalutare, dato che posson creare un cortocircuito psicofisico, generando uno stato di insonnia cronico: l’alterazione dei meccanismi interni altera dunque il nostro “orologio biologico”, sfasando il ciclo sonno/veglia. La ritmicità è creata da fenomeni molecolari, la cui attività genera cambiamenti nella nostra fisiologia con una periodicità più o meno giornaliera: lo stress non è da sottovalutare, poiché crea uno scompenso a questo nostro bio-ritmo, alla base della produzione ormonale.
Il ritmo circadiano è strettamente correlato al sistema endocannabinoide ”ECS: tutti gli organi che hanno al loro interno questo “orologio molecolare” sono influenzati dai cannabinoidi endogeni e dai fitocannabinoidi (processi quali la regolazione del ritmo sonno-veglia, della temperatura corporea, della sazietà, dell’apprendimento, della memoria, etc.).
Ormoni a go-go
Gli ormoni sono recettori fondamentali per le nostre funzioni corporee: ad esempio l’anandamide (un cannabinoide endogeno) diminuisce la veglia ed aumenta il sonno profondo e fase R.E.M. (Rapid Eyes Movement). Per quel che riguarda il sonno, esiste poi una connessione direttamente nella ghiandola pineale, dove viene sintetizzata e rilasciata la melatonina, ovvero proprio l’ormone del sonno: questo implica che uno squilibrio sistemico (dovuto allo stress eccessivo), può portarci a passare delle notti in bianco. Non è dunque un caso che, quando si è particolarmente sotto pressione, il cortisolo, prodotto dalle ghiandole surrenali in risposta allo stress, inibisca la quantità di melatonina e serotonina, rendendo più difficoltoso addormentarci.