Expo 2030: manca una settimana al voto | Ecco a cosa sta puntando Roma

Una settimana al voto per Expo 2030. Si voterà il 28 novenbre al Bie. La competizione per ospitare l’esposizione universale è tra Roma, Riad e Busan.

Da Roma, attraverso anche le parole del dg del comitato promotore per Roma Expo 2030, Giuseppe Scognamiglio, ci si preapara al rush finale puntando al ballottagio.

Roma Expo 2030

Sembra chiara la strategia del comitato per Roma Expo 2030 che si prepara alla stretta finale con un asso nella manica calato proprio a Parigi nei mesi scorsi.

Expo 2030 stretta finale per il voto del 28 novembre

La capitale francese, infatti, è il centro delle attività, in questa fase, con tutti i delegati presenti. Nel mese di settembre il comitato Roma Expo 2030, come spiega lo stesso Scognamiglio, ha aperto un ufficio proprio nella città francese della Torre Eiffel.

Tattica questa che Belgrado inscenò proprio garantendosi la vittoria su Malaga. Il personale italiano, infatti, gli special ambassador in queste ore stanno incontrando tutti i delegati spiegando le proprie ragioni e fugando qualsiasi dubbio.

Una settimanda dal voto del 28 novembre, la settimana finale quella che può scompigliare le carte, quella che deciderò chi tra Roma (Italia), Busan (Corea del Sud) e Riad (Arabia Saudita) ospiterà l’esposizione universale ossia Expo 2030. Sembra avere le idee chiare il dg del comitato pro Roma, Giuseppe Scognamiglio, in alcune sue ultime dichiarazioni, infatti, spiega come riuscendo ad arrivare al ballottaggio contro Riad si sarà in grado di intercettare i voti che sono andati nella prima fase a Busan.

Fiducia per Roma, si punta al ballottaggio per poi vincere

C’è fiducia, quindi, da parte dell’organizzazione romana per quello che sarà il voto del 28 novembre. In quella circostanza 181 paesi voteranno esprimendo il proprio consenso nei confronti di una delle tre città in campo. Si vince al primo turno se si ottiene i due terzi dei voti complessivi, intorno ai 120 voti insomma, altrimenti ci sarà il ballottaggio tra le prime due classificate.

Expo 2030

La giornata del voto si aprirà con una sorta di appello finale da parte delle tre città candidate. Ognuno, infatti, avrà venti minuti  a disposizione per esporre il proprio progetto  e renderlo appetibile con video, testimonial e quanto altro.

Roma punta moto su quella occasione, infatti, bocche cucite dal comitato che non lascia trapelare nulla. Il dg si sbottona solo sulla presenza di un ospite internazionale a sorpresa presente in quella occasione. Secondo le previsioni romane si punta molto sul ballottaggio, nessuno dei tre candidati dovrebbe, infatti, al primo turno riuscire a raggiungere i 120 voti necessari. Secondo il dg Scognamiglio la corsa potrebbe essere tra Roma e Riad, almeno questo è l’auspicio, al ballottaggio si punta molto a recuperare i voti andati alla Corea nel primo turno.

Il dg, infatti, individua Roma e Busan come due Paesi democratici con valori in gran parte simili auspicando, quindi, che chi ha votato per la Corea al primo turno, al secondo non cambierà idea votando così per Roma.

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