In America è stato approvato il primo vaccino al mondo contro la temibile chikungunya, una patologia virale diffusa da un vettore molesto e temibile, ovvero zanzare infette portatrici del virus.
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La Food and Drug Administration (F.D.A.) ha definito la chikungunya “una minaccia emergente per la salute globale”.
Tigri alate
L’infezione, come detto, è causata da un virus appartenente alla famiglia delle Togaviridae, isolato per la prima volta dal plasma del “paziente zero” (in Tanzania, nel 1952): da allora, questo patogeno è stato segnalato come responsabile di numerose epidemie umane, localizzate in molte aree dell’Africa e dell’Asia.
Nell’agosto 2007, sono stati diagnosticati i primi focolai autoctoni in Europa. La malattia, causata da un virus infettivo a RNA singolo, è trasmesso specificamente dalle zanzare del genere Aedes: sia le Aedes aegypti, che le Aedes albopictus sono difatti il vettore specifico del patogeno; entrambe le specie possono essere identificate dalle vistose strisce bianche sul corpo (c. d. zanzara tigre).
Le zanzare Aedes sono indi coinvolte nella trasmissione di altre malattie, tra cui la dengue, la febbre gialla, etc. La Aedes aegypti è confinata soprattutto in aree tropicali e sub-tropicali; l’Aedes albopictus, (appunto la zanzara tigre), è presente anche nelle regioni temperate ed è considerata la principale responsabile della diffusione del virus in Asia, Africa ed Europa (la troviamo anche in Italia).
La malattia
Il lemma “Chikungunya” deriva da una parola makonde che significa “ciò che curva” o “contorce”, ad indicare l’aspetto curvo che assume chi soffre della grave patologia, caratterizzata da febbre accompagnata ad un forte dolore alle articolazioni e ai muscoli scheletrici. La malattia è diagnosticata sulla base di segni fisici, con riscontri di laboratorio: i principali sintomi includono dolore alle ossa, ai muscoli, articolazioni, nausea, dolori e crampi alla testa, con affaticamento generale: sintomi sovente accomunati alla degue (febbre reumatica con temperatura elevata). Non esiste una cura, ecco perchè la scoperta di un potenziale vaccino ha risvolti profilattici importanti, a livello globale.
Il vaccino
Il vaccino, sviluppato dall’europea Valneva, sarà commercializzato probabilmente con il nome “Ixchiq”: si prevede che il via libera da parte dell’autorità di regolamentazione dei farmaci statunitense, accelererà il lancio del vaccino nei paesi in cui il virus è più diffuso. La chikungunya, come detto, è generalmente riscontrata nelle regioni tropicali e subtropicali dell’Africa, del sudest asiatico e in alcune zone delle Americhe.
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tuttavia la globalizzazione e la gentrificazione umana hanno esteso la sua diffusione in nuove aree geografiche, causando una maggiore espansione sia del vettore (la zanzara), che della malattia (il virus). Negli ultimi quindici anni sono stati segnalati, difatti, oltre 5 milioni di casi di chikungunya nel mondo: numeri che iniziano a far paura.