Scomparire nel nulla, senza lasciarsi dietro la “vecchia” vita. Per molti è un sogno, per qualcuno, soprattutto per chi resta, può diventare un incubo.
E’ quello che è accaduto a Raffaella Borghi, ormai tristemente conosciuta come la “quasi vedova”, da quando il suo ex marito, Adamo Guerra (che scomparve nel nulla dieci anni orsono) è miracolosamente ricomparso in quel di Patrasso, scovato dalla trasmissione “Chi l’ha visto?”
La sparizione
Non è sempre facile “morire”, soprattutto quando la tua morte è stata inscenata: Adamo Guerra, nel 2013 abbandonò di colpo la sua famiglia (moglie e due figlie allora minorenni) dicendo “di voler farla finita”. Più di due lustri orsono il buon Guerra decise infatti che era venuto il momento di voltare le spalle alla sua vita, creando un nuovo futuro per sè, lontano da moglie e figlie. Imbarcatosi per Patrasso, la polizia troverà i suoi indumenti a galleggiare nello Ionio: il fascicolo viene archiviato come “probabile suicidio” e la moglie si rassegna a tirare avanti senza il marito (ma pare che all’epoca dei fatti fossero già in via di separazione legale).
Cosa dice la legge
Sparire senza lasciar traccia non è ovviamente un reato ex sè: esiste ed è riconosciuto il diritto soggettivo all’oblio; di poter, cioè, cancellare la proprie tracce, senza dover dichiarare nulla e ad alcuno (rimane forse un obbligo morale, ma è altra cosa). La voglia matta di “farla finita” , di cancellare il proprio passato (Guerra era in via di separazione, comunque padre di famiglia), lasciandosi tutto dietro, può avere delle conseguenze giuridiche, sia civili che penali.
In termini giuridici, si configurerebbe il reato di “inosservanza degli obblighi di assistenza familiare” ai sensi dell’art. 570 codice penale, con reclusione fino ad un anno e multa da 103 a 1.032 euro: la fattispecie riproduce in sostanza la ratio legis del “vecchio” titolo di “abbandono del tetto coniugale”. Inosservanza che sussiste verso le sole figlie, allora minorenni, e che persiste comunque fino a quando le stesse non siano economicamente autosufficienti: questo perchè i coniugi, come detto, erano legalmente separati all’epoca dei fatti.
Sparire è un po’ risarcire
Altra fattispecie delittuosa, stavolta di natura contravvenzionale, potrebbe essere individuata nel reato di procurato allarme ex art. 658 del codice penale: poca cosa, in verità: un’ammenda da qualche centinaio d’euro e l’arresto fino a sei mesi; del resto il reato si prescrive poi in quattro anni, quindi Guerra potrebbe sfangarla sul fronte penalistico. Il procuratore di Ravenna, Dario Barberini, precisa poi che al momento “nessun fascicolo è stato aperto a carico dell’uomo”
Cosa ben diversa sul fronte civilistico, per i danni provocati ad ex moglie e figlie per la fittizia sparizione ultradecennale: la donna difatti ha dovuto sobbarcarsi interamente le spese di mantenimento delle figlie, e pertanto il finto suicida potrebbe dover rimetterci di tasca propria, chiamato a giudizio per rispondere del suo (malsano) bisogno di libertà, comunque a spese altrui.