Forte scossa di assestamento pesantemente avvertita a Marrakech. Ipocentro ad una profondità di 9,7 km. Torna forte il terrore in Marocco.
Data la devastazione preesistente all’evento al momento non si è in grado di affermare se vi siano ulteriori vittime. Certamente il paese è in ginocchio.
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Geologicamente parlando ha perfettamente senso. Dopo una grande scossa ci sono migliaia di scosse d’assestamento. La maggior parte di esse è di entità lieve ma può capitare che ce ne siano di più forti. Ma pur conoscendo le basi della geologia si resta inermi e sconvolti rispetto alla tragedia che in questi giorni si sta consumando in Marocco. Dopo la fortissima scossa dello scorso nove settembre, infatti, questa mattina a Marrakech si è registrata una forte scossa di assestamento. La zona è quella rurale sulle montagne dell’Atlante (epicentro della prima scossa) ma ovviamente la scossa è stata avvertita nitidamente anche a Marrakech. Impossibile stabilire se ci siano ulteriori danni a persone o cose anche perché da un paio di giorni i giornalisti stranieri sono stati invitati a lasciare il paese perché non si era in grado di garantirne la sicurezza.
Il sisma del 9 settembre
Intanto in Marocco si sta ancora facendo la conta dei danni e dei morti causati dal devastante terremoto che ha colpito il paese ormai una settimana fa. Interi edifici letteralmente polverizzati, persone intrappolate per giorni sotto le macerie, migliaia di sfollati e migliaia di persone che, essenzialmente, hanno perso tutto: casa, famiglia, identità. Danni da sisma che, tra l’altro, si innestano su una situazione di partenza che già di per sè era molto grave.
Ci vorranno anni e tantissimi soldi per poter ritornare a condizioni di vita quanto meno accettabili. E non basterà una vita intera per dimenticare l’orrore, le urla, la devastazione, i lampi che squarciavano il cielo mentre la terra sembrava aprirsi sotto ai piedi. Chi è riuscito a parlare con i superstiti riferisce che nelle zone più colpite manca davvero tutto e si invoca l’aiuto del mondo.
Aiuti che, pian piano, stanno arrivando ma che non riescono assolutamente a tamponare la ferita profonda che ha colpito il cuore pulsante del paese nord africano. Due giorni fa, con colpevole ritardo, anche il re Mohammed VI si è fatto finalmente vedere andando in visita in ospedale ai superstiti del disastro di Marrakech. I media locali riferiscono che abbia anche donato il suo sangue dopo essersi accertato delle condizioni dei feriti.