“Sextortion”: casi in grave aumento | Cos’è e come proteggersi dal ricatto

Come tutti i crimini sessuali è odioso e profondamente ingiusto ma, purtroppo, in aumento esponenziale. Sextortion ovvero: estorsione a sfondo sessuale.

Sextortion. Foto Web Source

A caderne vittime sono soprattutto gli uomini, anche giovanissimi. Cosa fare per prevenire il fenomeno?

Sextortion

Mai come in questo caso il termine scelto è indicativo dell’orrore di questa pratica. Sextortion significa estorsione sessuale. O meglio una estorsione che ruota intorno al mondo del sesso, specie quello fatto online. La nostra Polizia di Stato segnala che solo questo mese ci sono state più di cento denunce di sextortion. E questa cosa se da un lato è un bene, nel senso che è bene che più di cento persone abbiano trovato il coraggio di denunciare (e non è mai facile farlo) da un lato fa spavento perché fa aprire gli occhi della collettività su un fenomeno ignobile. I dati parlano chiaro: le vittime sono prevalentemente di sesso maschile e di ogni età. E le estorsioni vanno dai pochi alle migliaia di euro.

Di cosa si tratta

Tutto parte da uno scambio di messaggi innocenti sui social. La vittima designata posta un contenuto qualsiasi sulla sua pagina social e viene agganciata da un account fake che fin da subito spara complimenti a raffica. Dal commento pubblico ai post si passa quasi subito alla chat privata che quasi subito diventa spinta, molto osè. Dopo poco arriva la richiesta di invio di foto intime e dopo le foto si passa alle video chat. Tutto il materiale inviato dalla vittima viene salvato dal truffatore che passa immediatamente alla richiesta estorsiva: “se non mi paghi una tot cifra, io invierò queste foto e questi video a tutti quelli che conosci e le posterò online”. In moltissimi casi succede veramente e quindi sui cellulari di amici e parenti arrivano davvero foto e video della vittima.

Come ci si può difendere

La premessa è d’obbligo: sotto accusa non c’è ne mai ci sarà il sexting e cioè invio di testi ed immagini a sfondo sessuale tra due soggetti. Se fatta con criterio e tra persone che si fidano ciecamente l’una dell’altra può essere un’attività divertente e stimolante. Ma, come sempre quando si ha a che fare col virtuale, bisogna stare attenti. La regola base è non inviare mai foto o video intimi a chi non si conosce bene. Prima di affidare la parte più intima di sé a qualcuno assicuriamoci che quel qualcuno sia reale e che non voglia farci del male.

Sextorsion
Photo by FreePik Premium

Chiaro è difficilissimo capire se una persona è buona o cattiva, è difficile capirlo nella “vita reale” figuriamoci online. Ma ci sono alcune cose che possono farci capire se stiamo per cadere vittime di una estorsione sessuale:

  • Troppo bello per essere vero: se l’utente che vi aggancia e vi scrive sembra troppo in tutto (troppo attraente, troppo bello, troppo interessato a voi, troppo gentile) è assai probabile che non sia un utente reale. Ovvio, le persone gentili esistono, ma raramente si trovano in chat.
  • Dritto al sodo: Se dopo avervi rimbambiti di complimenti e parole al miele l’utente vi chiede subito di passare all’invio di foto ed alle videochat state pur certi che state per finire nella rete di un truffatore sessuale. Se siete mentalmente abbastanza forti però in questa fase potreste davvero fare la differenza e bucare quella maledetta rete. Potreste prendere tempo e contattare la polizia in modo da dare agli agenti preziosissimo materiale per sventare questa ed altre future truffe.
  • Vuole vedere ma non essere visto: l’utente chiede continuamente foto e video chat ma, per un motivo o per un altro, non si mostra mai. E questo perché di solito dietro allo schermo non c’è una bella signorina (o un aitante giovanotto) ma un hacker assetato di soldi.

Se si cade nella rete

Ma se si è già nella morsa della sextortion che si fa? Per prima cosa MAI VERGOGNARSI O SENTIRSI STUPIDI. Un momento di debolezza può capitare a tutti, specie se si è molto giovani e/o molto soli. Ma veramente non c’è niente di cui vergognarsi. Vergogna dovrebbe provarla chi le truffe le organizza, non chi ci cade. Seconda cosa: NON VERSARE NEANCHE UN CENTESIMO ALL’ESTORSORE. Si alimenterebbe un circolo vizioso senza fine e il materiale intimo potrebbe comunque circolare in rete.

Fatto questo bisogna precipitarsi dalle forze dell’ordine e dar loro quanti più dati e materiali possibili. Poi affidarsi ad un buon legale e, nel caso, chiedere il supporto di un terapeuta. Perché purtroppo, allo stato attuale, una volta che un contenuto finisce sul web è quasi impossibile che sparisca definitivamente. Gli esperti di tutto il mondo stanno lavorando da anni all’oblio digitale ma la strada da percorrere è ancora lunga.

Sextorsion
Photo web source

Per cui bisogna fare i conti col fatto che le foto e i video potrebbero girare per anni in chat e su siti. E siccome è una cosa che non si può arginare (come uno tzunami o un terremoto) allora non vale la pena di starci male o di vivere in ansia. E’ successo, lo si accetta e si va avanti. La prossima volta sicuramente staremo più attenti. O meglio sicuramente non ci sarà una prossima volta.

 

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