Troppi soldi nelle mani sbagliate? | Gli incassi da urlo dei “Borderline”

Fa discutere il giro di denaro che ruota intorno ai Borderline. Ma I Borderline non sono gli unici.

I “Killer” del piccolo Manuel

Anche se il mondo pare essersi accorto solo ora del fenomeno è da anni che girano troppi soldi intorno al mondo degli influencer.

Premessa

Una premessa è d’obbligo. Il mondo degli “adulti”, come al solito, si interessa a quello dei “giovani” sempre quando è troppo tardi. Tutto quello che da due giorni a questa parte sta emergendo sotto gli occhi attoniti dei resilienti digitali la maggior parte dei nativi digitali lo conosceva già. E ne era anche assuefatta.

Come se si fossero appena svegliati da un lungo e profondo sonno ora i genitori, i nonni, i media e tutti coloro che sono lontani dal digitale si sono resi conto che nel mondo dei social c’è decisamente qualcosa che non va.

Come si diventa “influencer”

Molti creatori di contenuti sono anche Influencer. Tutti possono diventare influencer. Non ci sono dei parametri specifici da dover soddisfare bastano soltanto due cose: contenuti e followers. Quando si hanno molti followers di solito o ci si propone alle aziende o sono le stesse aziende a contattare il content creator (cioè chi produce contenuti che poi posta sui vari social) che deve dimostrare, attraverso i dati che le stesse piattaforme forniscono, di avere un numero elevato di visualizzazioni e di interazioni con i followers.

Guadagni spropositati

Forti di un vasto seguito e messi sono contratto dalle aziende gli influencer iniziano a guadagnare. Sono pagati dagli sponsor ma anche dalle stesse piattaforme che li ospitano. Ogni piattaforma ha il suo modo di regolare i rapporti economici con i creatori di contenuti. Le aziende invece in linea di massima agiscono in due modi: o regalando i loro prodotti o pagando una determinata cifra (proporzionata al peso specifico che l’influencer ha sulle varie piattaforme). Un solo post o una sola storia possono arrivare ad essere pagati anche migliaia di euro. Quando i guadagni iniziano a diventare consistenti gli influencer sono “costretti” ad aprire partiva iva o a costituire società. E’ proprio il caso dei Bordeline che hanno costituito una SRL appena un anno fa. I dati dichiarati parlano di un fatturato di 191 mila euro e di spese pari a 121 mila euro con 46 mila euro di utili.

La degenerazione

Ovviamente l’attrattiva del guadagno, la ricerca della fama e dell’affermazione di sé ha spinto nel corso degli anni sempre più persone ad affollare i social con i loro contenuti. Ma emergere dal mare magnum è difficile e per farlo spesso si deve ricorrere a mezzi estremi. Le challenge sono uno dei modi in cui si può emergere più facilmente dalla massa. Ce ne sono di tranquille come le classiche “Mangio per 24 ore solo cibi che iniziano con la lettera A” ma ce ne sono anche di pericolose come “Sepolto vivo per 30 ore” o “Passo una notte chiuso all’Ikea“.

Panda Boi. Il secondo canale YouTube più seguito d’Italia. Foto da YouTube

Perché sono pericolose? Perché la maggior parte di esse non sono reali (vi pare possibile che un colosso come Ikea lascerebbe mai delle persone libere di vagare di notte nei loro store?) ma gli utenti non se ne rendono conto e perché il rischio di emulazione è elevatissimo. Ma come mai gli utenti non si rendono conto che i contenuti non sono reali e perché affermiamo che il rischio di emulazione è elevato? Perché la maggior parte di questi contenuti sono visti da adolescenti e bambini al di sotto dei dieci anni, utenti che sui social non dovrebbero proprio esserci.

Me contro Te. Il canale YouTube più amato dai bambini. Foto Web Source

Ma l’algoritmo non lo sa. Non sa se a guardare questi video assurdi ci siano dei 40enni annoiati o dei bambini delle elementari. Non sa quanto la visione di questi contenuti possa influenzare negativamente lo sviluppo cognitivo ed emozionale di questi utenti (lo sapete che alcuni fan dei Borderline hanno chiesto loro se il video con la Lamborghini uscirà comunque su YouTube? E lo sapete che poche ore dopo lo schianto i titolari dell’autonoleggio si sono recati sul posto e si sono arrabbiati perché la macchina si era danneggiata? E lo sapete che da due giorni il numero di followers di questi content creators sta aumentando a dismisura?).

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Photo web source

All’algoritmo non interessa. Ciò che realmente conta, per l’algoritmo e per le aziende, è che i contenuti vengano visti e che i prodotti vengano venduti. Poco importa se tra i Borderline e le views si è frapposto un povero bambino di cinque anni.

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