Telemarketing selvaggio | La Guardia di Finanza ha confiscato tutto

Una notizia che farà tutti felici, subissati come siamo da offerte telefoniche e telemarketing molesto.

Migliaia i soggetti coinvolti, ignari (poveri e tapini) che venivano letteralmente bersagliati da operatori telefonici senza che avessero mai rilasciato alcun consenso alla cessione dei propri dati e numeri telefonici.

Telemarketing: una vera e propria piaga

Il telemarketing ossessivo è una jattura, inutile nasconderlo: i call center  sono una creatura figlia del nostro tempo sincopato, un circo selvaggio pronto a sfruttare i lavoratori e tormentare i cittadini, con decine di migliaia di proposte commerciali, senza che sia stato mai rilasciato alcun consenso pregresso da parte degli utenti. Offerte marketing che in questo caso riguardavano diverse compagnie energetiche, con i contratti realizzati che venivano indi rigirati ad altre società che si incaricavano di concludere le operazioni, il tutto dietro provvigione. Operazione fraudolenta, con incroci di fornitori e servizi riproposti attraverso una serie di passaggi tra le diverse imprese coinvolte, tutto pur di aumentare i guadagni indebiti.

Finanza in campo

Un vero e proprio circolo vizioso quello messo in piedi tra Toscana e Veneto, stroncato dalla Guardia di Finanza (su segnalazione di alcuni cittadini) e dall’Authority della Privacy: sono state sequestrate numerose banche dati, centinaia di elenchi con tutta una serie di elementi sensibili di cittadini all’oscuro, vittime degli abusi. Come sottolineato, quello del telemarketing è un sottobosco senza regole, un fenomeno che incide sulla privacy e la serenità dei consumatori, e che continua ad imperversare nonostante l’introduzione del registro nazionale delle opposizioni.

Le associazioni sono sul piede di guerra, e sono sempre più numerose le richieste di risarcimento del danno avanzate in sede civile, presso i vari tribunali competenti per territorio.

Indagini e confisca

L’operazione è scaturita da una denuncia alla Guardia di Finanza di Soave, nel veronese, ed ha portato alla individuazione di 4 società in combutta tra loro, anche grazie alle indagini dal Garante della Privacy: due società venete, sanzionate rispettivamente per 200.000 euro e 500.000 euro di multa, avevano il possesso delle banche dati dei (potenziali) clienti; sottoscritti i contratti di fornitura per alcune compagnie energetiche, li giravano a Sesta Impresa s.r.l. e Arnia società cooperativa (società toscane), soggetti multati per 300.000 euro e per 800.000 euro. Queste ultime inserivano nel database delle compagnie i nominativi contrattualizzati, incassando le relative provvigioni senza averne diritto, ed in totale spregio delle regole a tutela della privacy dei clienti.

Telemarketing
Guardia di Finanza in campo – Photo web source

Molto importante l’impiego dello strumento della confisca, una misura effettivamente in grado di contrastare il fenomeno del telemarketing fuorilegge: segno che gli istituti difensivi, quando applicati, sono validamente efficaci per aumentare il controllo e la repressione delle condotte fraudolente.

Gestione cookie