Un ritrovamento che in un altro contesto avrebbe del macabro eppure il rinvenimento dei tre scheletri in ottimo stato di conservazione fa gridare al miracolo.
La città antica di Pompei non smette di stupire e di regalare scoperte che, ancora oggi, sono oggetto di vanto quanto anche di studio.
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L’ultima, ma solo in ordine di tempo, riguarda la nuova campagna di scavo che riguarda la “Regio IX”, in un’area finora inesplorata. E quello che è stato scoperto ha del meraviglioso. Quasi due secoli fa, lì erano iniziati i lavori di scavo ma, poi, sono stati interrotti. Ma ora, la scoperta è stata davvero sensazionale.
Pompei, nuovi scavi e nuove scoperte
Pompei continua a regalarci emozioni, datata tutte 79 d.C. o anche prima. Una città sommersa dall’eruzione del Vesuvio che, però, a millenni di distanza, continua a parlarci e a raccontarci di sé, della sua quotidianità e, anche, di chi ci abitava. Quando, nel pieno del 1800, ebbe iniziò quelli che poi sarebbero diventati “gli Scavi di Pompei e di Ercolano”, mai nessuno avrebbe immaginato o pensato che, ancora oggi, a 200 e più anni di distanza, sarebbero ancora continuati.
Ed invece, così è stato. A Pompei si continua a scavare e a scoprire posti inesplorati della città sepolta. Le ultime scoperte, ma solo in ordine temporale, sono quelle che si sono avute nella campagna di scavo della “Regio IX”, una zona inesplorata, che era stata individuata solo nel 1800, ma mai del tutto scoperta.
Su quest’area era stato fatto solo un saggio, una sorta di sopralluogo, ma poi nulla più e, per due secoli, quest’area era stata abbandonata. Ma oggi, ecco che il nuovo cantiere di scavo restituisce alcune sorprese: due case ad atrio, costruite in età Sannitica e trasformate, poi, in officine produttive. Una di questa era una lavanderia, con banconi da lavoro e vasche per il lavaggio e la tintura degli abiti.
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Due negozi e tre scheletri tornano alla luce
L’altra, invece, un panificio, con forno, spazi per le macine e ambienti per la lavorazione e la creazione dei prodotti alimentari. Ed è proprio all’interno di questo che era un panificio che è venuta fuori un’altra di sorpresa: tre scheletri di cittadini pompeiani che, durante l’eruzione, hanno tentato di salvarsi restando sotto un tetto e invece, qui, hanno trovato la morte proprio nel crollo dei solai.
Gli scheletri, che erano sul pavimento, hanno subito una serie di traumi dovuti al crollo del solaio soprastante. I frammenti del solaio stesso, infatti, sono stati trovati vicino alle ossa, in un misto di lapilli bianchi, che hanno caratterizzato le prime fasi dell’eruzione.
Gioia per la nuova scoperta anche da parte del Ministro della cultura, Sangiuliano: “Questi continui ritrovamenti ci fanno capire quanto ancora c’è da svelare a Pompei […] Dobbiamo preservare questo luogo, tenendo presente che c’è ancora molto da svelare ai nostri occhi, alla ricerca storica, alla ricerca degli archeologi e a quanti altri si vorranno misurare con Pompei”.