Non c’è pace per la Turchia. Lunedì 20 Febbraio la terra è tornata a tremare. Le scosse sono stata avvertite anche in Siria. Ancora morti e feriti. Ci sono persone intrappolate sotto le macerie.
Torna l’incubo del terremoto nella già martoriata Turchia. Lunedì 20 Febbraio ci sono state due forti scosse di terremoto. Edifici caduti, persone sotto le macerie, morti e feriti.
Le nuove scosse
Nella serata di lunedì 20 febbraio due forti scosse di terremoto hanno colpito una zona di confine tra Turchia e Siria. L’epicentro della prima scossa. di magnitudo 6,9, è stato registrato a 32 chilometri da Antiochia e ad una profondità di 10 chilometri. I due terremoti si sono verificati in un’area che si trova tra la cittadina costiera di Samandag e Defne che si trova sempre lungo il confine con la Siria. Le scosse sono state avvertite anche in Egitto, a Cipro, in Iraq, Libano, Palestina ed Israele. La seconda è stata una scossa di assestamento di magnitudo 5,8. Secondo gli esperti questi eventi, che comunque devono considerarsi indipendenti, sono da collegare al sisma che ha colpito la zona turco siriana lo scorso 6 febbraio.
La triste conta dei morti
Per il momento si parla di tre morti accertati in Turchia e di 5 morti in Siria. Di questi cinque quattro sono morti perché schiacciati dalla calca di persone in fuga ed una, una donna, sarebbe deceduta perché colpita alla testa da un grosso blocco di cemento. I media locali riferiscono che alcuni dei feriti registrati a seguito del sisma si sarebbero procurati ferite più o meno gravi perché una volta avvertita la scossa, presi dal panico, si sarebbero lanciati dai balconi delle loro case. Troppo vivo e fresco è il ricordo di quanto successo appena 15 giorni fa.
Il sisma del 6 febbraio
Intanto nelle zone devastate dal terribile terremoto dello scorso 6 febbraio continua la conta dei danni e delle vittime. Incrociando i dati forniti dai due paesi maggiormente coinvolti, Turchia e Siria, le vittime accertate sono 45472 mila ma ci sono ancora migliaia di dispersi e più di 85 mila feriti. Gli edifici totalmente rasi al suolo sono 264 mila.
Anche l’Italia ha pagato il suo tributo di sangue alla Madre Terra sconquassata dal terremoto. Sono infatti deceduti a causa del sisma i sei membri di una famiglia di origine siriana ma residenti in Lombardia e l’imprenditore veneto Angelo Zen. Dal 6 febbraio ad oggi si sono registrate 6000 scosse di assestamento.
Per dare una vaga idea della potenza devastante di questo avvenimento basti pensare che la prima scossa è stata ben 1000 volte più potente della serie si scosse che interessarono il Centro Italia tra 2016 e 2017 e 30 volte più potente della scossa del famoso Terremoto dell’Irpinia del 1980. E’ una tragedia di dimensioni apocalittiche che la popolazione locale e il mondo intero si porterà addosso per decenni.