Il dialogo interreligioso al centro del confronto anche a San Marino, alla presenza dei Capitani Reggenti. Ecco l’evento che si è tenuto sul Titano.
Un corso di alta formazione specifico, proprio su quella che è la cultura del Dialogo Interreligioso, importante quanto necessario.
Ecco quali sono state anche le parole del Segretario di Stato alla cultura.
Un momento di riflessione ma, anche, di conoscenza per capire, la meglio, cosa significhi il dialogo interreligioso. A San Marino, al centro del corso di alta formazione, alla presenza dei Capitani Reggenti, si è parlato anche di religione. A introdurre e a spiegarne l’importanza è stato proprio il Segretario alla Cultura, Belluzzi.
“Dialogo interreligioso e interculturale sono da sempre al centro della politica estera e dei rapporti multilaterali della Repubblica” – ha spiegato, ricordando come San Marino sia sempre stato fra i primi nella promozione di questo tipo di dialogo.
Per questo motivo, si è tenuto sul Titano un corso di alta formazione in “Dialogo Interreligioso e Relazioni Internazionali”, arrivato alla sua seconda edizione e che ha visto insieme la Scuola Superiore in Studi Storici dell’Università di San Marino e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli” di Rimini, con la piena e concreta collaborazione delle Diocesi di appartenenza.
Le finalità, anche a carattere culturale, formativo e scientifico di questo corso, sono state pienamente illustrate dal co – fondatore di questo corso Adolfo Morganti: “Un corso nato perché si possa formare classi dirigenti in grado di promuovere la convivenza e la ricerca del mutuo rispetto”.
Fa seguito alle sue parole anche il Vescovo della Diocesi di San Marino-Montefeltro, Andrea Turazzi, che ha sottolineato “l’importanza di dare alla dimensione del dialogo dignità culturale”.
Sono stati, in primis, anche i Capitani Reggenti a spiegare e a sottolineare l’importanza di questo percorso formativo quanto anche “del loro legame con le politiche volte a edificare un mondo aperto al confronto e fatto di diversità intese come ricchezze”: “[…] L’invito all’impegno a costruire ponti e farsi mediatori di pace, riconoscendo nel corso anche la valenza di far conoscere San Marino nel mondo nella sua identità e tradizioni, storia di accoglienza, diplomazia e di pace” – hanno concluso le massime cariche del Governo della piccola Repubblica.