Josè Mourinho non è più l’allenatore della Roma. E’ accaduto tutto in fretta, un vero e proprio blitz da parte del Presidente Dan Friedkin volato in Italia.
Ci ha messo poco la proprietà della Roma, un viaggio lampo per il presidente che ha voluto incontrare di persona Mourinho comunicando a lui per primo la decisione presa.
Lo special one, come emerso proprio in queste ore, doveva essere esonerato già a fine settembre ma i nomi alternativi sulla piazza non avevano convinto la proprietà.
E’ il quarto esonero consecutivo per Josè Mourinho: Chelsea, Man Utd e Tottenham ed, infine, Roma. Eppure a Roma il portoghese aveva alzato un trofeo e portato la squadra in finale di Europa league. Sono stati gli scrsi risultati in campionato, però, a elineare il destino dell’allenatore e, soprattutto, il suo modo di essere e di comunicare.
Friedkin da grande imprenditore e, soprattutto, nell’incarnare lo spirito delle società moderne, non più semplici squadre di calcio ma veri e propri brand da spendere in tutto il mondo, non ha visto risultati da questo punto di vista.
Il carattere esplosivo e, soprattutto, il modo di comunicare di Mourinho evidentemente contrastavano i piani della proprietà americana. Tantissime volte, infatti, l’allenatore portoghese si è lamentato di un mercato non all’altezza e di limitazioni economiche che non avrebbero portato risultati.
Per Friedkin, insomma, lo special one più che essere l’allenatore stella internazionale in grado di far crescere le quotazioni della Roma in campo internazionale era divenuto il nemico in casa che accusava la proprietà.
Ci sono, però, ovviamente, poi i risultati a fare il resto. Se è, infatti, vero che Josè con la Roma ha conquistato un trofeo arrivando anche in finale dell’Europaleague, in campionato non ha mai brillato. Nell’ultimo periodo, anzi, i risultati sono stati scarsi con la Roma uscita anche dalla Coppa Italia ed incapace di agiudicarsi un solo match con le grandi.
I numeri parlano chiaro e non certo a favore del portoghese. Su 96 panchine, del resto, sono state solo 44 le vittorie, 23 i pareggi e 29 le sconfitte. Mourinho con una media di 1,61 punti ha la media più bassa tra gli allenatori che hanno totalizzato almeno 50 partite sulla panchina giallorossa.
La Roma, attualmente nona in classifica, è comunque ad appena 5 punti dal quarto posto motivo per il quale la presidenza ritiene che la stagione possa ancora essere salvata.
A sostituire lo special one, però, Daniele De Rossi, l’ex centrocampista, una bandiera nella capitale ma che di sicuro non ha nessuna esperienza come allenatore. De Rossi, infatti, è stato collaboratore tecnico di Mancini in Nazionale ed ha poi allenato per 17 partite la Spal.
Una esperinza non certo all’altezza della situazione, un traghettatore che dovrebbe, però, servire a zittire la tifoseria fino a fine anno. L’amore dei giallorossi nei confronti di Daniele De Rossi, del resto, è talmente sproporzionato che difficilmente riusciranno a contestarlo.
Anche il blitz che ha portato all’esonero di Mourinho sembrerebbe essere stato studiato ad opera d’arte, infatti, per la Roma le prossime tre partite sarebbero sulla carta più abbordabili contro Verona, Salernitana e Cagliari che non dovrebbero presentare un grosso ostacolo dando così anche al neo allenatore la possibilità di mettersi comodo sulla panchina.
La tifoseria, intanto, è scatenata e divisa sui social impazzano i commenti e Roma non è assolutamente una piazza facile.