La sentenza della Corte di Giustizia europea ridà ossigeno alla Superlega di calcio. Uefa e Fifa non possono più avere il monopolio e si aprono nuovi scenari.
La Superlega viene, quindi, in qualche modo sdoganata e rilanciata e sembrerebbe essere già tutto pronto per il 2026 con il nuovo format europeo per il calcio.
La Fifa e la Uefa hanno perso, la sentenza parla chiaro. La Superlega, qualora ci fossero le possibilità, può essere organizzata ed entrare a far parte del panorama del calcio.
Ad un anno circa dall’annuncio, di alcuni club e di A22 Sports Management, di dare vita ad una Superlega che fosse autonoma dagli organismi sportivi internazionali Uefa (per l’Europa) e Fifa (per il mondo), un vero e proprio terremoto si è abbattuto nel mondo del calcio. Gli organi precostituiti hanno subito reagito minacciando sanzioni ed esclusioni con i club, almeno alcuni che hanno tenuto fino alla fine.
Un mare di polemiche, del resto forse, il mondo del calcio è bello anche per questo per tutte le polemiche e le discussioni che da sempre si porta dietro, unp schierarrsi di tifoserie a sostegno dell’una o dell’altra posizione. Un periodo di silenzio, apparente a questo punto è il caso di dire, fino alla sentenza della Corte di Giustizia europea.
Una sentenza inoppugnabile, inappellabile, la Corte europea è l’organo sovrano e nessuno può, in nessun modo, mettere in discissione quanto sancito. Una sentenza che, ovviamente, non si esprime sulla Superlega ma che, praticamente, le spalanca le porte.
Per la Corte Ue sono, infatti, “illegali” le norme che richiedono l’autorizzazione preventiva di Uefa e Fifa per la creazione di qualsiasi progetto per una nuova competizione. S interrompe, difatto, il monopolio di questi due organi.
Una sentenza che, d’altronde, era nell’aria e i club come il Real Madrid, con Florentino Perez, e la scoietà A22 Sports Management, non sono stati ad aspettare con le mani in mano. Sarebbe tutto pronto, quindi, per la nuova Superlega europea.
A22 Sports Management, la società del CEO Bernd Reichart, è una una società europea di promozione sportiva che di concerto con alcuni club avrebbe già previsto tutto, si aspettava l’ok della Corte europea per passare dalla teoria alla pratica.
La Superlega, quindi, dovrebbe partire presumibilmente nel 2026. Si tratta di una lega maschile composta da 64 squadre divise in tre leghe: Star, Gold e Blue. Sedici le squadre in campo in ognuna delle due leghe maggiori, divise in 2 gruppi da 8 squadre. Per quanto riguarda, invece, la lega Blue saranno 32 le squadre divise in quattro gruppi.
Il calendario non andrà a compromettere le competizioni già in atto e alle leghe si accederà per meritocrazia con tanto di promozioni o retrocessioni in base ai risultati.
La novità davvero eclatante è che le partite dovrebbero essere in chiaro. I tifosi, qundi, potranno assistere, mediante una piattaforma stremaing, ad ogni partita della propria squadra del cuore senza spendere soldi per abbonamenti, payperview e cose del genere.
Gli sponsor, poi dovrebbero essere così agguerriti e ricchi da permettere enormi entrate ai club impegnati nella competizione. Il calcio, oggi, è soprattutto business e una Superlega con i club più forti e amati del mondo avrebbe sicuramente un forte appeal su qualsiasi sponsor e sui nuovi paperoni del calcio e dello sport.
La prima parte della Superlega si svolgerà da settembre ad aprile, con sfide di andata e ritorno tra squadre della stessa lega.
Parliamo di 14 partite per ogni formazione. Ci saranno poi le fasi finali delle tre leghe, che si svolgeranno in modo separato a partire dai quarti di finale. Le prime quattro squadre di entrambi i gruppi della lega Star (per la fase finale della lega Star) e le prime quattro di entrambi i gruppi della lega Gold (per la fase finale della lega Gold), saranno qualificate.
Per quanto riguarda gli incassi dei club si parla di cifre mostruose grazie proprio agli sponsor. Con una somma minima di 400 milioni di euro, più del doppio dell’importo distribuito dall’attuale competizione paneuropea, così come recita il comunicato di A22 Sports, superate le diffidenze iniziali si presume che qualunque club farà la fila per partecipare ad una competizione che non avrà eguali.