E’ il colosso mondiale del cosiddetto “junk food” (o almeno lo era, dopo una svolta green): McDonald’s, con il suo simbolo a doppia arcata, è da sempre al centro di (periodiche) polemiche.
E se prima si criticava la stessa qualità del cibo (sovente scadente e a buon mercato) che veniva propinato a milioni di consumatori, adesso è la volta della sicurezza lavorativa nei suoi migliaia di locali sparsi per il globo terracqueo.
McDonald’s difatti ha appena licenziato almeno 18 suoi dipendenti nel Regno Unito, dopo che nei mesi scorsi l’emittente BBC, attraverso un’accurata inchiesta, aveva rivelato casi di molestie sessuali ed aggressioni fisiche in Inghilterra, tra il personale della multinazionale americana.
Dunque, fast food e mano morta: non è al momento chiaro se l’inchiesta sia partita da qualche whistleblower (segnalante interno) oppure da denunce esterne: l’amministratore delegato della società americana per il Regno Unito e l’Irlanda, Mr. Alistair Macrow, è stato convocato addirittura davanti ad un’apposita commissione del Parlamento di Westminster.
Sarebbero state riscontrate, a partire dal luglio scorso, ben 407 segnalazioni di presunte molestie sessuali: la BBC aveva reso pubblici i risultati della sua inchiesta, scatenando il caos tra la dirigenza della multinazionale; finora 157 di questi casi sono stati sottoposti a una indagine disciplinare interna, con l’avvio di numerose pratiche di licenziamento. Nonostante le persone presumibilmente moleste siano state licenziate ed allontanate dai luoghi di lavoro, l’Amministratore inglese non ha saputo dire quante denunce siano state effettivamente presentate agli organi di polizia. Oltre alle molestie sessuali, sono poi emersi numerosi episodi di razzismo e bullismo tra gli stessi dipendenti: insomma, uno scandalo senza precedenti, per chi dell’integrazione ha da sempre fatto un vessillo.
Mr. Macrow ha affermato dunque che ci sarebbero molteplici testimonianze di episodi a dir poco “orribili”: l’inchiesta interna avrebbe difatti dimostrato che il clima lavorativo fosse disfunzionale, aggressivo e sessualmente promiscuo. Riscontri da dimostrare in sede giudiziaria, ovviamente, ma che sono sufficienti per avanzare il sospetto che la multinazionale non abbia più il controllo disciplinare del personale impiegato: si parla di testimonianze “molto difficili da ascoltare“, che racconterebbero di un clima a dir poco tossico in azienda.
La BBC, intervistando oltre un centinaio di dipendenti aveva scoperto (presunti) abusi sessuali ai danni di soggetti non ancora maggiorenni: già in luglio McDonald’s aveva dichiarato di aver ampiamente “fallito” nella gestione del personale e si era “profondamente scusata“ con le vittime. Evidentemente le scuse non sono bastate, le vittime hanno deciso di farsi avanti e vedersi tutelate in sede giudiziaria.