In Italia, si sa, siamo maestri assoluti in quanto a cocktail da aperitivo. Ma nel mondo cosa bevono durante l’Happy Hour?
Da Oriente ad Occidente, quali sono le “tradizioni alcoliche” nei vari paesi?
Aperitivo mania
Ormai è prassi in mezzo mondo: poco prima del pranzo e poco prima della cena sempre più persone si recano nei bar, bistrot o, a volte, anche nei ristoranti e chiedono gli sia servito un aperitivo. Come spesso accade anche questa parola deriva dal latino e significa “che apre” (aperitivus) ed è proprio questo lo scopo di un aperitivo: stimolare l’appetito. Per questo lo si consuma prima dei pasti principali.
Solitamente un aperitivo è costituito da una bevanda analcolica o leggermente alcolica e qualche stuzzichino, prevalentemente patatine, noccioline, olive, salatini. Ma vi siete mai chiesto quale sia il cocktail più richiesto agli aperitivi in varie parti del mondo? Beh, noi si e questo è ciò che ne è venuto fuori.
Vecchia scuola
Partiamo con gli Stati Uniti. Anche se la varietà di cocktails che si servono ogni giorno lì è praticamente infinita a quanto pare il cocktail in assoluto più amato e consumato è il classicissimo Old Fashioned. Si tratta di una bevanda a base di whisky, angostura (un bitter fatto con varie erbe aromatiche), zucchero e soda/acqua naturale. Ovviamente la bevanda alcolica in assoluto più amata dagli statunitensi è e sarà per sempre la birra!
Superalcolico cinese
In Cina invece, almeno la popolazione adulta ed anziana, va matta per il Baijiu. E’ un distillato parecchio alcolico (parliamo di un discreto 50%) prodotto dalla fermentazione di alcuni tipi di grano cui semplicemente si aggiunge acqua dopo averli ridotti in polvere. Dopo aver lasciato fermentare il tutto in luoghi bui ed umidi si otterrà una sorta di liquido giallo assai poco invitante che, distillato, darà vita a questa bevanda che però pare i giovanissimi non conoscano più. E infatti pare che nel paese del Sol Levante ci si stia impegnando per riportarlo in auge.
Il re italiano degli aperitivi
Forse non è neanche il caso di scriverlo ma in Italia il re degli aperitivi è uno solo: lo Spritz! Quantificare il numero di spritz consumato ogni giorno nel mondo sarebbe davvero impossibile ma di sicuro la cosiddetta Spritz economy italiana (e dunque il mercato export dei liquori, come l’Aperol che è quello in assoluto più usato per preparare lo spritz classico) nel 2019 arrivò a fatturare una cifra incredibile: ben 4,3 miliardi! Eh si, in Italia liquore batte vino!
Ma come si prepara uno spritz a regola d’arte? E’ molto semplice, e forse è anche per questo che piace così tanto. Bisogna mettere insieme Prosecco, Aperol (che, come detto è un liquore dal sapore agro dolce che si prepara con erbe aromatiche, genziana, rabarbaro ed estratti alcolici di scorze di agrumi), mezza fettina di arancia, giusto una spruzzatina di soda e ghiaccio. Alternativa ad Aperol è il Campari (che vira più sul sapore amaro che non sul dolce).