Un nuovo vero e proprio allarme sanità con i tagli previsti, dal Governo Meloni, nella nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza.
E’ proprio la nota di aggiornamento al Def, quella che precede la legge di bilancio, a far temere tagli anche significativi alla sanità pubblica.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con i Governatori delle varie Regioni, a prescindere dal loro colore politico, si stanno opponendo a questa scelta clamorosa.
Levata di scudi in difesa della sanità pubblica
Si tratta di una autentica levata di scudi, in difesa della sanità pubblica, da parte del Presidente Mattarella e di tutti i Governatori delle Regioni. Chiunque, infatti, si trovi a dover dirigere una Regione sa quanto la sanità pubblica sia uno di quei servizi ineludibili e delicati, per questo i governatori al di la delle loro appartenenze politiche si stanno schierando, su questo punto, contro il governo. Sono tanti i Presidenti di Regione, infatti, pur appartenenti alla coalizione di centro destra che stanno alzando gli scudi contro questa decisione dell’esecutivo.
L’allarme sanità, del resto. è supportato dai numeri e dai dati contenuti nella Nadef. Si tratta della nota di aggiornamento al Documento Economico Finanziario che precede la legge di bilancio. Come di consuetudine, con questa nota, il Governo inserisce nuove stime economico-finanziarie. Grazie ad un quadro macro più chiaro ricostruito mediante i dati acquisiti durante l’anno, il Governo rivede le previsioni formulate nel Def aggiornando, di conseguenza, gli obiettivi programmatici del Paese.
Ebbene la Nadef in questo senso parla chiaro: l’incidenza della spesa per la sanità sul Pil cala in 5 anni, tra il 2020 e il 2025, dal 7,4% al 6,2%, cioè 1,2 punti in meno.
Allarme sanità: tagli inaccettabili anche per i Governatori del centrodestra
Ad alzare le difese contro questa scelta del Governo Meloni che, potrebbe portare a nuovi tagli alla sanità, il Presidente della Repubblica in persona Sergio Mattarella. Il suo intervento al Festival delle Regioni a Torino parla chiaro ed ha dato linfa vitale a tutti i governatori delle Regioni che dovranno, poi, trovarsi a fare i conti con questi tagli alla sanità. Una sanità pubblica che, già oggi, certamente non naviga in buone acque.
Mattarella nel suo intervento ha parlato della sanità pubblica come: “un patrimonio prezioso da difendere e adeguare”. La scelta del Governo, infatti, di apportare tagli alla sanità, per trovare le risorse necessarie a finanziare la manovra di bilancio, fa molto discutere e non solo all’interno delle opposizioni.
Sono tanti i Governatori di Regione appartenenti allo schieramento del Governo che si oppongono. Il Ministro alla Salute, Orazio Schillaci, attuale ministro in carica designato dal Governo Meloni, aveva nei mesi scorsi, addirittura, chiesto ulteriori fondi per 4 miliardi di euro. Risorse aggiuntive di cui la sanità aveva già bisogno e che, oggi, invece, si ritroverebbe a fare i conti con ulteriori tagli.
Nemmeno la pandemia, dalla quale saremmo dovuti uscire migliori e più consapevoli, ha fatto scuola. Eppure durante il Covid-19 le carenze del Sistema Sanitario Nazionale sono emerse tutte e con le gravi conseguenze che tutti ancora portiamo sulla nostra pelle.
A fare eco agli allarmi lanciati dagli amministratori e da Mattarella, anche la segretaria del PD Elly Schlein. Per la Schlein, infatti, risulta inaccettabile in un contesto dove un italiano su cinque rinuncia a curarsi a causa della crisi, tagliare ulteriormente la sanità pubblica.