Arriva a Rimini il nuovo comandante provinciale dei Carabinieri. E, nell’ambito della sua presentazione, ha subito citato la Repubblica di San Marino.
Una collaborazione fra Rimini e San Marino: questo è ciò che ha chiesto al momento del suo insediamento nel capoluogo emiliano.
Conosciamolo meglio, in quanto è stato impiegato, per più di due anni, come esperto per la sicurezza nell’ambasciata italiana a Sarajevo.
Arriva a Rimini, al comando provinciale dei Carabinieri, il nuovo comandante. Si chiama Ruggero Gerardo Rugge, è colonnello ed è di origini salentine. Il suo ingresso è in subentro al precedente comandante, Mario La Mura, che è stato trasferito a Roma per guidare l’ufficio relazioni con il pubblico al Comando Generale.
Al suo ingresso, il nuovo comandante ha subito illustrato le sue idee chiare: “Viviamo in un periodo di forti tensioni sociali. Mi sono già confrontato con il Prefetto sulle criticità del territorio, soprattutto per quanto riguarda la stagione estiva” – ha affermato il colonnello Rugge. Come dicevamo, Rugge è di origini salentine, 46 anni e da 2 anni è impegnato come esperto per la sicurezza nell’ambasciata italiana a Sarajevo.
Al centro del suo discorso di insediamento, la necessità quanto la volontà di far sì che la presenza delle Forze dell’ordine sia sempre più tangibile per i cittadini, per rendere la loro vita e la loro quotidianità più sicura: “Ritengo che l’obiettivo fondamentale della nostra organizzazione e delle altre forze di polizia sia rappresentare per tutta la collettività una presenza rassicurante e tangibile”.
Ma è stato, soprattutto, il suo evidenziare la vicinanza con la piccola Repubblica di San Marino ad attirare l’attenzione: “Credo che la provincia di Rimini, Roma che ha in seno il Vaticano, sia l’unica ad avere questa particolarità, uno stato straniero all’interno dei propri limiti territoriali. Ho già conosciuto il comandante della Gendarmeria e sono certo che nascerà un’ottima collaborazione” – ha affermato lo stesso colonnello.
Un insediamento positivo e che inizia con il piede giusto anche e soprattutto per quel riguarda i rapporti fra il territorio da lui guidato e la Repubblica di San Marino, grazie al quale il colonnello, come lui stesso confermava, ha già incontrato il capo della Gendarmeria del piccolo Stato confinante.