E’ in coma l’ultimo padrino: Matteo Messina Denaro, alias ” ‘u Siccu”, è in stasi irreversibile, dopo che le sue condizioni si sono aggravate.

Per anni vera primula rossa di Cosa Nostra, per oltre tre decenni latitante: come uno spettro letargico, ha controllato per lustri, da remoto, i traffici e gli affari (politici, economici, logistici) della mafia siciliana.
Chi era il Boss dei boss
Messina Denaro era originario di Castelvetrano, nel trapanese, terra di antichi greci ed ulivi secolari: una carriera criminale di prim’ordine fin dagli albori, con accuse di tentato omicidio, estorsione, associazione a delinquere, insomma un cursus honorum degno d’alloro. Un file rouge stragista a legarne il destino, a doppio filo stretto, quasi un cappio sull’Italia di fine ‘900: agli albori degli anni ’90 il suo nome serpeggia tra i più fidati collaboratori dei Corleonesi di Totò Riina, ‘u Curtu, mandante delle stragi di Palermo, che annichilirono il Belpaese, eliminando Falcone e Borsellino.

Una spregiudicatezza inusitata, rapace calcolo atto a scalar vertici delinquenziali come rami d’azienda, e che caratterizzerà la sua parabola terrena, portandolo ai piani alti della Cupola, rendendolo spauracchio, mito sinistro ed aulica leggenda: il Boss dei boss, adesso, non è più tra noi (o poco ci manca) .
Il padrino immor(t)ale
Proverbiale la sua abilità nel muovere trame oscure, in bilico tra politica, appalti, l’ala militar-stragista ed il ferreo controllo, simil ferino, di terre, uomini e destini: nell’ombra tramava, manager dioscuro con lo ius necandi inciso nella mano a sigillo; tanto sfuggente da divenir Diabolik, seppur di carne, e non di grisaglie brumose ammantato. Trent’anni assiso nel botro, nascosto agli occhi dei più, inafferrabile per sirene blu e lampeggianti d’ogni sorta: simbolo di Potere, stregato dal suo stesso canto e dalle donne e dal lusso; vivendo però nell’ombra più fitta, ad una passo dalla luce, dagli affetti, dal quotidiano affanno.
La cattura mortale

La futura morte di Messina Denaro avrà sicuramente un peso e innumerevoli ripercussioni: più nell’immaginario collettivo, che nella realtà della Cupola; eppure, qualche scossone d’assestamento si avrà, nell’organigramma tellurico di Cosa Nostra: la silenziosa aura, il riflesso dominante, la cattività piovresca, tutto di colpo sparirà, in un black hole, un cortocircuito ad alto impatto emotivo. Tuttavia, siamo qui, al suo capezzale, ad interrogarci sull’ombra eclissatasi, sui segreti franati, sul vuoto lasciato dal Boss Invitto: la sua fine, c’è da scommetterci, è solo l’inizio.