Clima e cambiamenti sono un binomio che, da qualche anno, sentiamo ripetere spesso. I mutamenti climatici, del resto, stanno dando i loro primi segnali concreti e negativi.
Più volte, nel corso degli anni, si è analizzata a situazione del pianeta terra e si sono siglati accordi tesi a ridurre emissioni ed a mettere in campo politiche per tutelare il clima.
E’ ormai sicuro, questo in base a tutti i dati scientifici disponibili, che entro il 2030 la temperatura del nostro pianeta salirà di 1,5 gradi e sarà un mondo più pericoloso.
I dati sono a dir poco allarmanti, le conseguenze dei mutamenti climatici sono già all’ordine del giorno e, secondo i dati scientifici a disposizione, la strada è già imboccata. Tra pochi anni, sempre se non si corre ai ripari, ritornello questo abusato negli ultimi anni, la temperatura globale salirà di 1,5 gradi ed avrà conseguenze devastanti sul nostro pianeta e, quindi, sulla popolazione che lo abita.
Ad affermarlo stavolta è stato Jim Skea, il fisico scozzese appena eletto alla presidenza dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, braccio scientifico delle Nazioni Unite sull’emergenza climatica.
Skea sostituisce l’economista coreano Hoesung Lee alla guida di quello che è il massimo organismo scientifico in materia di clima. Il fisico insegna energia sostenibile all’Imperial College di Londra ed è anche a capo della commissione scozzese per la Just Transition, ha prevalso contro la candidata brasiliana Thelma Krug.
Il suo primo intervento è stato una sorta di manifesto, di promemoria, innanzitutto nei confronti dei governi del mondo che lui, come la scienza del resto, considera deficitari sotto questo aspetto ossia: clima e cambiamenti.
Pur considerandosi un ottimista, il neo presidente non ha potuto fare a meno di effettuare considerazioni che disegnano uno scenario davvero preoccupante. Un grado e mezzo in più sul globo terrestre potrebbe sembrare nulla, agli occhi di chi non ha dimestichezza con la scienza, ed invece renderebbe questo mondo molto più pericoloso.
Basti pensare che questo sciagurato obiettivo non è stato ancora raggiunto eppure il clima, in questi ultimi tempi, sta dando segnali forti come fossero, quasi, degli avvertimenti. Ondate di calore con conseguente siccità come non si era mai vista prima, eventi atmosferici definiti estremi con temporali che inondano e devastano intere città. La tempesta della Libia che ha provocato più di 3000 morti e migliaia di dispersi.
Questo solo per citare alcuni degli ultimi eventi tragici legati al clima. Con l’aumento della temperatura in pianta stabile lo scenario potrebbe essere molto più devastante. Lo stesso Jim Skea, infatti, ammette che il mondo non finirà con l’aumento di 1,5 gradi di temperatura ma di sicuro sarà un mondo più pericoloso dove non sarà affatto piacevole vivere.
Già dall’anno prossimo, ed ogni anno sempre peggio, potremmo assistere a fenomeni atmosferici sempre più estremi ed impattanti con conseguenze gravi. Nonostante, però, i dati scientifici a disposizione che delineano uno scenario apocalittico, la terra ed il creato sono uno strumento eccezionale, infatti, sempre con le dichiarazioni di Skea e, quindi, della scienza, se i governi applicassero le politiche giuste sarebbe anche possibile, in futuro, riportare la temperatura sotto la soglia di sicurezza.