E’ stata una vera sciagura il terremoto in Marocco, il bilancio è, ad oggi, di 2.122 morti e circa 2.400 feriti gravi. Si analizzano intanto le cause del sisma.
Mentre si scava anche a mani nude e sono, oramai, tre le notti in strada per la popolazione, sono ore cruciali per i soccorsi. Arrivano intanto i primi aiuti da paesi stranieri.
A rispondere immediatamente sono state Spagna, Regno Unito. Emirati Arabi Uniti e Qatar arrivano da loro i primi aiuti. Al momento il Marocco accetta l’aiuto solo da questi paesi.
Un bilancio assurdo mentre si scava anche a mani nude
Terza notte in strada per una popolazione stravolta da un sisma di tali dimensioni e portata. Secondo l’Onu il terremoto in Marocco, infatti, ha colpito oltre 300.000 persone. Sacchi a pelo, quando va bene, coperte, cartoni sono questi i giacigli improvvisati le “nuove case” di famiglie intere. Tra i vicoli pieni di macerie chi ha perso completamente la propria casa e chi non può rientrare perché in agibile.
Bambini, anziani, intere famiglie scosse dalla paura e dal dolore per le perdite vivono così da tre giorni. Mattarella e Meloni, intanto, danno la disponibilità dell’Italia nei soccorsi, così come, del resto, fa Biden dagli Stati Uniti e la Francia.
Ecco cosa ha scatenato il terremoto in Marocco
La terra, intanto, continua a tremare con scosse anche molto forti vicino al magnitudo 4. Emergono, nel frattempo, le ragioni di questo terremoto così devastante. Gli esperti sottolineano come il terremoto in Marocco di magnitudo 6,8 sia avvenuto lungo la catena montuosa dell’Atlante. Si sarebbe trattato di un movimento di compressione dovuto alla forte spinta della placca africana verso quella europea.
Secondo il sismologo Carlo Meletti, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, si tratterebbe di fenomeni sismici caratteristici di questa catena montuosa, già in passato vi sono stati terremoti devastanti proprio con queste caratteristiche.
La stessa catena dell’Atlante, infondo, sarebbe stata generata proprio dalla pressione che la placca africana, detta stabile perché si muove come fosse un unico corpo, esercita nei confronti della placca europea.
Proprio questa caratteristica, particolare, avrebbe fatto in modo che, il terremoto in Marocco, fosse avvertito lungo tutto il Paese. Da nord a sud, insomma, con danni anche oltre 400 chilometri dall’epicentro. Cosa questa che si può, facilmente, evincere grazie ad una mappa del Centro sismologico euro-mediterraneo pubblicata dall’Istituto nazionale di geofisica.
Le immagini, insomma, di mura sbriciolate, crolli e forti tremori non arrivano solo da Marrakech a 79 chilometri dall’epicentro ma anche da zone come Temara e, addirittura, Meknes che dista 417 chilometri.