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Libia devastata dalla furia della natura: già 2000 morti e non è finita

Scenario apocalittico in Libia. Una tempesta, un uragano ha provocato più di 2000 morti mentre potrebbero essere, addirittura, 5000 i dispersi.

Un disastro che lascia dietro di sè una ecatombe, l’uragano “Daniel” si è abbattuto, sul nord est dello stato cirenaico, con una furia spaventosa spazzando via intere zone residenziali.

Tempesta devastante in Libia provoca 2000 morti

Derna la più colpita, quasi annientata dalla furia della natura, sommersa da piogge torrenziali. Non si vedevano precipitazioni così violente da almeno 40 anni.

La tempesta che ha devastato la Libia

Uno scenario quasi biblico, da primo testamento, quello che si è verificato in Libia, specialmente nella città di Derna, l’angelo della morte abbattutosi sulla regione è stato l’uragano Daniel. Un uragano violento e senza precedenti ha attraversato prima la Grecia, poi la Bulgaria, infine la Turchia dove ha imperversato per tutta la settimana scorsa. Piogge torrenziali, raffiche di vento e morte al suo passaggio.

Più di 2000 persone hanno trovato la morte senza scampo mentre potrebbero essere, addirittura, 5000 le persone disperse. La conta delle vittime, dunque, come sempre accade in questa situazione, potrebbe non essere finita qui purtroppo.

L’uragano spostatosi verso il Mediterraneo ha toccato le coste del Nordafrica. La Libia e, in particolare, la città di Derna ne escono distrutte. Non è stata solo la violenza delle piogge torrenziali, infatti, a provocare danni, anzi queste sono state insieme alla potenza dell’uragano, la causa del crollo di due dighe.

L’inondazione in Libia a causa dell’uragano Daniel

Ci sarebbe anche questo alla base di tale devastazione, due dighe crollate contemporaneamente. Alla mole di acqua mai vista che senza pietà dal cielo si abbatteva sul suolo si sono aggiunti, quindi, ben 33 milioni di metri cubi di acqua. Inondazioni che hanno finito per radere al suolo intere zone residenziali con le conseguenti vittime e dispersi.

Il bilancio potrebbe essere più pesante, apprensione per gli italiani presenti nel Paese

Un bilancio da far tremare i polsi quello consegnato ai media dal primo ministro del governo della Cirenaica, sostenuto dal Parlamento libico di Bengasi: 2080 le persone rimaste uccise dalle inondazioni a Derna e migliaia quelle scomparse.

La furia della natura si è abbattuta come una mannaia con le piogge torrenziali che, da giorni, sferzano la Libia orientale. Le precipitazioni hanno superato i 400 millilitri all’ora. Una cifra, questa, mai registrata negli ultimi quattro decenni, secondo il Centro meteorologico nazionale, con venti che hanno raggiunto velocità tra i 120 e i 180 chilometri orari.

Il primo ministro Osama Hammad parla di vera e propria catastrofe, la paura è che il bilancio possa essere molto più pesante ed i morti molti di più di quegli accertati fino ad ora. Interi quartieri della città di Derna non esistono più e con essi i propri abitanti, dispersi, trascinati, forse, via dal mare in tempesta.

A causa di questa distruzione, il primo ministro, poi ha annunciato due giorni di blocco totale della nazione, compreso lo stop sul lavoro. Restano in funzione, ovviamente, solo i servizi sanitari e di emergenza e di sicurezza.

Per gli italiani presenti in regione, intanto c’è molta apprensione anche se il Ministro Tajani afferma, al momento, che non vi sarebbero italiani coinvolti nella sciagura.

Published by
Rocco Grimaldi