Decreto “Caivano” (dal nome della cittadina alle porte di Napoli), stretta del Governo sui minori, dopo i recenti fatti di cronaca all’attenzione mediatica.
Niente più multa da pochi euro, ma una nuova fattispecie penale per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo: nei casi di elusione scolastica, dunque, le pene si inaspriscono.
Nell’ipotesi di dispersione assoluta, col minorenne mai iscritto alla scuola, la pena prevista è fino ai due anni di reclusione; nel caso di abbandono scolastico, col bambino che viene tenuto a casa per un numero di assenze sì elevato da configurare elusione dell’obbligo, la pena è fino ad un anno. Dal punto di vista amministrativo, poi, coloro che violano l’obbligo perdono automaticamente il diritto alla percezione dell’assegno di inclusione. Viene inoltre estesa ai maggiori di anni 14 l’applicabilità del “daspo urbano”, ovvero il divieto temporaneo di accesso ad alcune aeree cittadine, per salvaguardarne il decoro.
Spaccio droga: divieto di accesso e di avvicinamento ai locali pubblici (per chi è denunciato o condannato per cessione o vendita), adesso si applica anche a chi detenga sostanze da spacciare e sarà esteso a scuole, università ed aree limitrofe. Possibilità per il questore di disporre l’obbligo di firma (almeno due volte a settimana).
Il problema della devianza giovanile di certo non la si risolve con le manette: eppure il Governo è compatto e procede su questa strada, introducendo una nuova tipologia di ammonimento del questore per i minorenni tra i 12 ed i 14 anni (e che commettono delitti per cui è prevista la reclusione non inferiore nel massimo ad anni 5). Tali soggetti non sono imputabili, dunque saranno convocati dal questore insieme ad almeno un genitore (o altra persona che esercita la responsabilità genitoriale), al quale sarà comminata una sanzione amministrativa variabile, dai 200 ai 1.000 euro (salvo la forza maggiore o il fatto non imputabile).
Nel decreto meloniano si parla poi di stretta per i minori sull’accesso incontrollato ai siti porno: sarà previsto l’obbligo, per i fornitori dei servizi via internet, di predisporre apposite app di parental control; in più, i produttori di telefonia mobile (e simili) dovranno assicurare l’installazione (di default) di tali applicazioni sui loro devices.
Previsto indi un piano (straordinario) di interventi per circa 30 milioni di euro, onde affrontare situazioni di degrado sociale e disagio giovanile, soprattutto al Sud: quel che però emerge è una volontà repressiva da parte delle istituzioni politiche del Belpaese. Difatti, si abbassa da 9 a 6 anni la pena massima richiesta per procedere con il fermo, l’arresto in flagranza e la custodia cautelare, dei maggiori di 14 anni per delitti dolosi. Previsto poi l’arresto in flagranza del minorenne, anche per lo spaccio di lieve entità.
L’avviso orale, previsto per i maggiorenni ritenuti delinquenti abituali e che vivano dei proventi di reati, sarà ora applicabile anche agli over 14: il questore potrà adesso proporre al giudice di vietare loro il possesso e l’utilizzo di cellulari e altri dispositivi, quando l’uso sia servito per realizzare le condotte vietate ex lege (e che hanno determinato l’avviso orale).