Sgarbi attacca sulla scuola | Ecco quando dovrebbe iniziare e perché
Vittorio Sgarbi, celebre critico d’arte, sottosegretario alla cultura, non è nuovo ad uscite clamorose che destano scalpore e, spesso, polemiche.
Proprio nel momento in cui in tutta Italia, lentamente, le lezioni stanno riprendendo, Sgarbi lancia una ulteriore bomba affermando che le scuole dovrebbero riaprire più tardi.
Quella che, però, sembrerebbe essere l’ennesima provocazione risulta avere, invece, le sue buone ragioni. Sono tantissimi in queste ore, infatti, a schierarsi col sottosegretario.
Scuole ad ottobre: l’idea di Sgarbi
Arrivata come un fulmine a ciel sereno, le scuole, infatti, stanno lentamente riaprendo in tutta Italia, la provocazione di Sgarbi sembrerebbe stavolta essere un vero tema di dibattito con delle vere e proprie ragioni a supporto della tesi. Non a caso in molti si stanno esprimendo sul tema ed in molti, forse anche con stupore, si stanno schierando dalla parte del critico d’arte attuale sottosegretario alla cultura.
Iniziato con un comunicato diffuso dal suo ufficio stampa a mezzo Facebook (eh si i social ormai sono una parte integrante della nostra vita spesso anche istituzionale).
Scuole/Sgarbi: «Differire l’apertura delle scuole a fine settembre o ai primi di ottobre. Nel Governo si apra un confronto su questo tema». Con questa semplici e poche parole si è scatenato un dibattito serio e, a quanto pare, anche profondo sulla tematica.
Le ragioni che hanno spinto Vittorio Sgarbi a queste considerazioni, infatti, avrebbero delle radici solide. Innanzitutto in un Paese che sta ancora vivendo una crisi profonda, legata alla pandemia ed alla guerra russo-ucraina, allungare la stagione turistica porterebbe beneficio alle imprese del settore e a tutto ciò vi ruota intorno. Darebbe, secondo sempre quanto affermato dal Sottosegretario, la possibilità ai giovani di poter girare e conoscere il proprio Paese e, soprattutto, darebbe la possibilità di passare più tempo con le proprie famiglie.
Un dibattito acceso nel quale il Sottosegretario non è da solo
Ciò che immagina Sgarbi è anche la possibilità per le famiglie di poter scegliere il loro periodo di vacanza, senza essere costretti per forza di cose a recarsi in località turistiche quando i prezzi sono alle stelle per l’enorme domanda turistica.
Il Sottosegretario, insomma, vorrebbe che il Governo apra un confronto su questo tema.
Seppure in tanti, soprattutto gente del settore, si sta schierando con Sgarbi, le critiche sono facilmente immaginabili. Si parte dal fatto che tre mesi di vacanza sarebbero troppi e che l’Italia ha già un numero inferiore di giornate scolastiche rispetto agli altri paesi del continente.
C’è, però, chi afferma attraverso i dati Eurydice (The Organization of School time in Europe, primary and general secondary education) che la realtà, invece è tutt’altra. I giorni scolastici, infatti, variano in Europa dai 156 (dato dell’ALbania) ai 200 giorni in Italia e Danimarca. In tutti gli altri paesi, invece, l’anno scolastico andrebbe dai 170 ai 190 giorni.
E’ chiaro che, forse, dinanzi ad una riforma del genere a dover subire una radicale riforma sarebbe anche il mondo del lavoro. L’iniziativa di Sgarbi apre, quindi, la strada ad un enorme dibattito ad un confronto che, necessariamente, dovrà aprirsi nel governo e, soprattutto, nella politica italiana.