Nonostante le tante eccellenze provenienti dal mondo della sanità italiana, tra interventi all’avanguardia ed estremamente complessi, le necessità e le sfide sono molte. Di fronte a queste, il Pnrr può rappresentare un’occasione di rilancio da non farsi sfuggire.
Gli obiettivi annunciati dall’attuale esecutivo, in linea con le indicazioni sopraggiunte da Bruxelles, sono solidi e lasciano ben sperare. Ci si chiede tuttavia se è realistico aspettarsi una rinascita, nei prossimi anni, della sanità pubblica in Italia.
Scorrendo le cronache nazionali, anche negli ultimi mesi, la sanità italiana mostra segnali incoraggianti e di grande resistenza di fronte alle enormi difficoltà ormai strutturali che da anni la caratterizzano. Dalla mancanza di fondi a quella di personale medico specializzato, le eccellenze del comparto medico italiano tentano ogni giorno di farsi strada in maniera quasi miracolistica.
Ad esempio, è notizia degli scorsi giorni quella dell’ospedale Sant’Andrea di Roma e del pionieristico intervento realizzato su un giovane di 23 anni, vittima di un’emorragia fulminante a Macerata. Il giovane, dopo essere stato stabilizzato e trasferito d’urgenza presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, si è visto eseguire una ricostruzione congiunta della trachea e dell’arteria anonima, il maggior ramo arterioso che origina dall’aorta, grazie all’operato dell’équipe di Chirurgia toracica diretta da Erino Angelo Rendina, in collaborazione con anestesisti, cardiochirurghi, cardiologi e chirurghi generali.
In tutto sono stati 25 gli operatori che hanno partecipato a quello che di fatto ha rappresentato la prima operazione al mondo di questo genere. Il giovane, trasferito in terapia intensiva in condizioni stabili e dopo due giorni nel reparto di Chirurgia toracica, si è ristabilito completamente e dopo soli 13 giorni è stato dimesso.
Non è l’unico risultato straordinario dell’Italia in campo medico. Presso l’Istituto Nazionale di Gastroenterologia “De Bellis” di Castellana, nel barese, è stato eseguito un delicato intervento chirurgico di pancreasectomia subtotale, per rimuovere un tumore al pancreas su un paziente con un fegato trapiantato. Questa procedura complessa è stata eseguita con successo dall’equipe del dottor Leonardo Vincenti, direttore del dipartimento di scienze chirurgiche. Il paziente, che aveva subito un trapianto di fegato 15 anni prima a Modena e che aveva visto riscontrarsi un tumore nell’ultimo controllo, è stato sottoposto all’asportazione di tre quarti del pancreas per rimuovere completamente la neoplasia. Questo caso è stato estremamente raro, con solo nove casi simili documentati nel mondo, e ha richiesto una grande maestria tecnica. Attualmente, il paziente è in buone condizioni ed è sotto osservazione.
Tuttavia, questi successi medici eccezionali che si radicano in un contesto dove il personale sanitario medico e infermieristico spesso brillano, coesistono con una realtà allarmante. Numerosi anni di scarsi finanziamenti, del tutto insufficienti di fronte alle esigenze reali della popolazione, hanno indebolito il nostro Servizio sanitario nazionale, mettendo in luce la necessità di riforme e investimenti.
Così accade che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) rappresenti oggi un’opportunità straordinaria, e soprattutto cruciale, per affrontare questa sfida. L’Italia ha visto, finora, intestarsi la destinazione di 191,5 miliardi di euro dall’Unione Europea attraverso il Pnrr, nato per favorire la ripresa dopo la crisi pandemica, dei quali 15,63 miliardi sono destinati alla sanità, indicati nell’ultima Missione, la numero 6. Fondi che potrebbero trasformarsi in una iniezione vitale per il nostro SSN, che si dividono in due componenti.
La prima riguarda le Reti di prossimità, che si traduce nelle strutture e nella telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale. La seconda invece riguarda l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione. Che si tradurranno in due riforme esseziali, quella della medicina territoriale e quella degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs).
Ogni missione indicata dal Pnrr però, e questo è il tasto dolente della vicenda, dovrà raggiungere determinati parametri e obiettivi, valutati con indicatori quali-quantitivi e attaraverso un cronoprogramma, condizione essenziale per l’erogazione delle successive tranche di finanziamento. La vera questione che oggi si pone, quindi, al nostro Paese, riguarda la capacità di rispettare questi parametri per aggiudicarsi i finanziamenti, e per questo non c’è nemmeno un minuto da perdere. Altrimenti, ad essere persa sarà un’occasione epocale per il rilancio.