Ecco cosa fare per richiedere il bonus, chi può richiederlo e chi ne è escluso. E’ una misura che esiste da anni ma quasi nessuno lo sa.
Tutto ciò che c’è da sapere per richiedere i vari bonus messi a disposizione da Governo e Comuni.
Il “Bonus Mamme Disoccupate”
Moltissimi neogenitori sono totalmente all’oscuro del fatto che esistono vari sostegni economici alla genitorialità. Ovvio, non sono sufficienti, sia per le cifre erogate sia perché spesso non sono i soldi a mancare ma gli aiuti concreti per coadiuvare i genitori nel difficile mestiere di allevare uno o più figli. Pensiamo alla carenza cronica di nidi comunali, alla quasi totale assenza in certe zone d’Italia di spazi ricreativi per neonati e bambini molto piccoli o al fatto che, a tutt’oggi, non si riesca a trovare un modo per far conciliare lavoro e genitorialità.
Ma tornando all’oggetto del nostro articolo quello di Bonus Mamme Disoccupate è un titolo che la stampa ha attribuito ad una misura di sostegno che in realtà esiste da anni: l’Assegno di Maternità. Esso viene concesso dai Comuni ed erogato dall’Inps. Si tratta di una prestazione assistenziale istituita dall’art 74 del decreto legislativo numero 51 del 26 marzo 2001.
Chi ne ha diritto
Hanno diritto a richiedere ed eventualmente a ricevere l’assegno le madri (o i padri in caso di morte della madre o di abbandono del minore da parte della madre) che rientrino in questi parametri:
- Non devono avere copertura previdenziale
- Non devono beneficiare di altri assegni di maternità erogati da Inps
- Non devono accedere ad altri trattamenti previdenziali
- Devono risiedere nel comune cui inoltrano la domanda. Possono essere italiane, comunitarie o straniere purché con permesso di soggiorno
- Devono rientrare in un determinato limite di reddito (non superiore a 19,185,13 euro)
L’assegno non riguarda solo i figli biologici (in caso la domanda va inoltrata entro i sei mesi di vita del bambino) ma anche i figli adottivi o in affido preadottivo
Come si richiede
Bisogna inoltrare la domanda al Comune di residenza allegando questi documenti:
- Modello ISEE
- La DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro). E’ proprio da questa dichiarazione che si evince se la mamma è o meno disoccupata o inoccupata
- Certificato di nascita del bambino
- Documento d’identità della madre (nel caso anche permesso di soggiorno)
- IBAN sul quale eventualmente caricare i soldi erogati
Di quanti soldi si parla
La cifra è ricalcolata ogni anno perché si adegua all’indice dei prezzi al consumo. Per il 2023 è stato stabilito che la cifra ammonti a 1917,30 € da spalmare in cinque mensilità per cui si parla di 383,46 €.