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Sport

Dimissioni Mancini: 40 milioni di motivi | Addio bandiere, il calcio è cambiato

Solo qualche ora fa, le dimissioni del CT azzurro Roberto Mancini scuotevano il mondo del calcio. Le motivazioni, dietro la scelta, però, sembrano ancora più sconvolgenti.

A seguito delle sue dimissioni, presentate con una Pec nella serata di sabato 12 agosto, proprio Mancini, utilizzando i suoi social, parla di scelta personale.

Sembravano esserci retroscena dietro a quella che poteva sembrare una scelta sofferta. 40 milioni di euro all’anno, però, potrebbe essere questo il motivo di tali dimissioni.

Dimissioni Mancini: dalle bandiere ai mercenari, il calcio moderno

C’era una volta il calcio, quello delle bandiere, dei capitani. Il calcio che faceva sognare i bambini, lo sport che ci faceva crescere con valori. Una mente sana in un corpo sano. Il calcio dei Roberto Baggio che, appena ceduto, dalla Fiorentina alla Juventus nel primo scontro diretto decide di non calciare il rigore per rispetto. Il rispetto dei suoi ex tifosi, di quelli che con i cori, l’affetto, la passione lo avevano portato a diventare Roberto Baggio, un grande numero dieci, forse il più grande di sempre.

C’era una volta il calcio, quello di quando ti innamoravi di un calciatore che poi diveniva pian piano il capitano della squadra e che non sarebbe andato via mai più. Troppo le emozioni, l’affetto, il legame con una maglia e con dei colori.

Una volta il calcio ti faceva sognare, era capace di donarti certe emozioni e sensazioni che, seppur non appartenevano alla tua squadra del cuore, il cuore erano in grado di riempirtelo. Tutti noi appartenenti a questa generazione ricordiamo due ragazzini, due calciatori in grado di divenire bandiere e trascinare la loro squadra, una piccola cenerentola del calcio italiano, a vincere lo scudetto. Ognuno di noi ha un bel ricordo di quelli che erano i gemelli del goal: Vialli e Mancini.

Lo stesso Roberto Mancini che ha continuato nella sua splendida carriera, fino a diventare il commissario tecnico della nazionale italiana. Ed è stato anche un ottimo CT. uno dei più longevi sulla panchina azzurra, un allenatore che è stato in grado di ottenere più meriti che demeriti con 37 vittorie su 61 partite disputate ed un Europeo vinto in Inghilterra proprio contro i padroni di casa.

Mega offerta dall’Arabia Saudita per il Mancio

Il calcio, però, come forse tutto lo sport, non è più quello di una volta. Oggi non ci sono bandiere, passione, colori a muovere le cose. Oggi a muovere tutto anche nel calcio sono i soldi. Le squadra, così come i più nostalgici come me le ricordano non ci sono più, sono state sostituite da società per azioni.

Oggi i calciatori, gli uomini in grado di trascinare la propria squadra alla vittoria, di prendersi il pallone nel momento decisivo ed andare fino in fondo senza paura sono stati sostituiti da burocrati in giacca e cravatta pronti a rincorrere il dio denaro.

Per carità non è stato Mancini ad iniziare né tantomeno sarà l’ultimo a rincorrere certe sirene (sempre ammesso sia vero). Al Mancio come ancora, forse, si usa dire in queste circostanze va solo il nostro grazie. Fatto sta che il futuro di Roberto Mancini potrebbe essere già segnato. In queste ore, addirittura, dovrebbe essere ufficializzato. Si parla di una offerta stratosferica di ben 40 milioni di euro all’anno per allenare la nazionale dell’Arabia Saudita.

Proprio lì in Arabia tutti i media sono impazziti ed aspettano l’ufficialità, in particolare il quotidiano sportivo Arriyadiyah, svela tutte le cifre e l’accordo con il tecnico marchigiano che già ci sarebbe fino al Mondiale del 2026.

Published by
Rocco Grimaldi