Quello tra funzione statica e funzione ventilata del forno è il particolare che può decretare il successo o il fallimento della tua ricetta. Conosci la differenza?
E sai che queste due funzioni hanno consumi diversi? Conoscere le differenze può aiutarti anche a tenere contenuti i costi della bolletta!
E’ l’elettrodomestico che, insieme al frigorifero, si trova nelle case di tutti, dalle più lussuose alle più umili. E lo usiamo tutti, tutti, almeno una volta alla settimana. Qualcuno lo usa per preparare dei piatti da grande chef, i più per riscaldare cibo precotto e prefritto (con la speranza che il forno in qualche modo renda questi cibi meno prefritti e più salutari!). Stiamo parlando del forno.
Il primo forno, intendiamo quello più simile alla versione attuale del forno, era a gas e fu brevettato nel 1802 da James Sharp ma fu immesso sul mercato a fine secolo. A inizi ‘900 fu però inventato, a farlo fu Thomas Ahearn, il primo forno elettrico e da allora le due tipologie di forno viaggiano parallelamente riscuotendo entrambe enorme successo. Quanto alle differenze tra le due tipologie di forno quello a gas ha alla sua base un bruciatore. Il meccanismo che regola il funzionamento del forno a gas è semplice: acceso il forno dal bruciatore si irradia una fiamma di intensità variabile. Gli amanti della cottura con forno a gas garantiscono che con tale forno i cibi si cuociono sempre in maniera uniforme.
Per quanto riguarda il forno elettrico, quello che a noi in questa sede interessa, esso funziona (ovviamente) grazie all’elettricità ed irradia calore attraverso delle resistenze che si trovano prevalentemente nella parte superiore del forno (in alcuni casi oltre alla parte superiore troviamo resistenze anche nella parte inferiore del forno). E’ questa la tipologia di forno più usata attualmente perché più facile da usare e perché consente un duplice metodo di cottura: statico e ventilato.
Cuocere con forno statico significa cuocere usando le sole resistenze del forno. E’ una cottura lenta e dolce perfetta per dolci e lievitati in generale. Se vogliamo anche la stessa cottura con forno a gas è da considerarsi cottura statica. La cottura col forno in modalità ventilata prevede la presenza di una ventola all’interno del forno. La ventola non solo distribuirà il calore in maniera omogenea ma diminuirà i tempi di cottura. E’ una tipologia di cottura che si usa per tutti quei cibi che hanno bisogno di una cottura rapida e di risultare croccanti fuori e morbidi dentro: quindi pollo, lasagne ma anche crostate e biscotti.
A livello di gusto, che comunque resta un qualcosa di molto personale, il dato oggettivo su i due tipi di cottura è questo: il forno statico asciuga (per questo è indicato per i lievitati) quello ventilato lascia i cibi al loro interno morbidi e succosi. Quanto ai costi in bolletta la cottura statica, che si protrae per più tempo rispetto alla ventilata, consuma di più. Si calcola che un forno statico a 200° arrivi a consumare fino a 1,5 Kwh.