Inaspettate e sconvolgenti le dimissioni di Roberto Mancini da commissario tecnico della nazionale ecco i retroscena di cui nessuno vuole parlare.
A ridosso di Ferragosto, quando tutto si ferma, a scuotere il mondo del calcio sono le dimissioni de CT azzurro. Una Pec inviata, in tarda sera, annuncia l’addio di Mancini.

La Figc non può fare altro che prenderne atto, uscire con un comunicato nel quale si confermano le avvenute dimissioni e si annuncia un nuovo tecnico nei prossimi giorni.
Tutti i retroscena e le cose non dette dal CT
Il mondo dello sport, il calcio in particolare, non si ferma mai. Inaspettate e, quasi, sconvolgenti le dimissioni di Roberto Mancini da commissario tecnico della nazionale. Un fulmine a ciel sereno, le dimissioni del Mancio, da commissario tecnico della nazionale, scuotono la Federazione italiana gioco calcio. La nazionale italiana non gode di ottima salute, a meno di una settimana dalle pre convocazioni di settembre, decisive per la qualificazione all’Europeo in Germania, queste dimissioni alimentano un clima di incertezza al quale la Figc deve rimediare immediatamente.
E’ la settimana di Ferragosto e nessuno si aspettava questo addio così clamoroso, trovare un valido sostituto dando, soprattutto, una programmazione per il futuro dovrà essere il compito del Presidente Gravina e di tutto il mondo del calcio italiano. Intanto, come sempre accade, tutto il mondo del pallone, il giornalismo e gli addetti ai lavori si stanno sbizzarrendo sulle possibili ipotesi che hanno portato a questo addio.
Ci sarebbero dei retroscena, infatti, dietro la decisione sicuramente sofferta di Roberto Mancini nel lasciare la nazionale italiana. Bisogna, infatti, ricordare che, nonostante, la mancata qualificazione ai mondiali del Qatar nel 2022 il cammino del ct è stato di tutto rispetto.
Si tratta di una avvenuta iniziata nel 2018, cinque anni e tre mesi fa, durata ben 1918 giorni. Roberto Mancini, insomma, stando ai numeri, è il terzo commissario tecnico più longevo della storia della nazionale italiana. Meglio di lui avevano fatto solo Vittorio Pozzo ed Enzo Bearzot e parliamo di un calcio di altri tempi. In questi cinque anni il CT ha affrontato 61 partite con un bilancio estremamente positivo. Sono 37 le vittorie dell’Italia con Mancini in panchina, 15 pareggi e 9 sconfitte. Bisogna, innanzitutto, ricordare la vittoria, forse anche quella inaspettata, dell’Europeo di Wembley proprio contro l’Inghilterra.
Dimissioni di Roberto Mancini e quel nervosismo che trapela da giorni
Roberto Mancini, però, da un pò era irrequieto, nervoso, così lo descrive chi lo conosce. Lo stesso presidente Gravina lo aveva contattato per avere conferme. Nulla, però, faceva presagire questa drastica decisione. Che ci siano dei retroscena alla base di queste scelta è, ormai, palese. Tutti stanno, infatti, avanzando ipotesi ma, soprattutto, facendo emergere indiscrezioni. Non ci sarebbe, infatti, una proposta miliardaria da parte dell’Arabia Saudita a dettare le dimissioni del Mancio. Sarebbero state, piuttosto, alcune scelte compiute, ultimamente, dalla Federazione a convincere un uomo già stanco ed incerto sui risultati a cercare, forse, altri stimoli o magari a dedicarsi un pò a se stesso.
Un vero e proprio terremoto, infatti, negli ultimi giorni aveva scosso tutto quanto concerne la Nazionale italiana. Nuovi collaboratori arrivati e, forse, non concordati del tutto con Roberto Mancini lo avrebbero fatto sentire assediato, controllato. I collaboratori nuovi, infatti, non sono assolutamente nomi da poco. Si tratta di GianLuigi Buffon (ex portiere della nazionale e della Juventus) ritiratosi quest’anno dal calcio giocato. Barzagli, ex difensore della Juventus e della nazionale e poi Bollini CT dell’under 19. Nomi davvero di peso che, forse, hanno fatto sentire Mancini giù in discussione.

Secondo il giornalista Alessandro Alciato, infatti, ci sarebbe addirittura una clausola all’interno del contratto di Mancini ad avallare le paure del CT. Si tratterebbe, infatti, di una clausola secondo la quale, in maniera del tutto automatica, nel caso in cui l’Italia non si dovesse qualificare agli Europei della Germania, il commissario tecnico verrebbe automaticamente esonerato.
Un clima di estrema precarietà, insomma, e risultati che stentano ad arrivare avrebbero, forse, portato Mancini a maturare questa decisione lasciando, così, un mese di tempo al nuovo tecnico che dovrà essere nominato per preparare al meglio i prossimi appuntamenti della Nazionale.
I nomi che circolano per la sostituzione di Mancini appartengono, ovviamente, agli allenatori attualmente liberi sul mercato. Ci sono disponibili, in questo momento, infatti, allenatori di spicco quali ad esempio Spalletti e Conte ma c’è chi ipotizza una scelta più comoda ed immediata legata al nome di Alberto Bollini, il commissario tecnico dell’Under 19. Si tratterebbe non di una novità ma dello stesso percorso che portò Azeglio Vicini alla guida della Nazionale maggiore.