Oggi farò crollare la maggior parte delle tue certezze in tema “puntura” di medusa e ti spiegherò cosa è realmente utile fare in caso di contatto.
Spoiler: tutto quello che sai è sbagliato!
Contatti pericolosi
Sei al mare e stai placidamente nuotando e neanche troppo a largo oppure sei in piedi in acqua nei pressi del bagnasciuga o, ancora, sei su un materassino/canoa/canotto/tavola da surf e metti il braccio e/o la gamba in acqua. Ad un certo punto avverti un fortissimo bruciore che col passare dei secondi aumenta invece di scomparire.

A fatica raggiungi la spiaggia (o lo scoglio), ti scruti il corpo e noti qualcosa di strano: una grossa macchia rossa (in alcuni casi con uno o più pomfi o addirittura delle vere e proprie bolle da ustione) che brucia tantissimo. Beh, congratulazioni amigo! Hai appena avuto un incontro ravvicinato con una medusa!
Perché la puntura di medusa fa male
La medusa anche detta nemica giurata del bagnante è un simpatico esserino composto per il 98% da acqua ma i cui tentacoli, lunghi anche diversi metri, contengono una sostanza velenosa. Questa sostanza è un mix di tre proteine: ipnotossina. congestina (che servono alla medusa per uccidere le sue prede. La prima anestetizza e paralizza il corpo della vittima, la seconda paralizza, uccidendola, l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio) e la talassina.

Proprio la talassina è la proteina che irrita la cute dell’uomo. In alcuni soggetti la talassina provoca importanti reazioni allergiche. Di puntura di medusa si può, purtroppo, anche morire. E siccome a causa del riscaldamento delle acque del mare quest’anno di meduse nel nostro Mediterraneo ne stanno circolando tantissime è bene sapere cosa fare in caso di puntura.
Falsi miti del dopo puntura
Siediti e mettiti comodo perché sto per distruggere tutte le tue certezze sull’argomento. Dunque, torniamo alla situazione con cui abbiamo aperto questo articolo: sei appena uscito sconfitto da un corpo a corpo con una medusa e sei in spiaggia. Intorno a te il classico capannello di curiosi. Qualcuno ti consiglierà di strofinare la parte irritata per togliere eventuali residui, altri ti consiglieranno di mandare qualcuno in farmacia a prenderti una crema cortisonica o un antistaminico. Tutti ti consiglieranno di trattare l’ustione con la pipì, perché nell’urina c’è l’ammoniaca e l’ammoniaca, si sa, è un toccasana contro le punture di medusa!

Ebbene, mi dispiace darti questa terribile notizia, ma tutti questi rimedi sono sbagliati e potenzialmente pericolosi. Strofinare la parte non farà altro che diffondere il veleno, cortisone ed antistaminico servono solo se sei stato punto in varie parti del corpo e la quantità di ammoniaca (che comunque non serve) contenuta nella pipì è così irrisoria da risultare praticamente inutile.
Cosa fare davvero
Per prima cosa devi cercare di muovere la parte il meno possibile. In questo modo il veleno non si diffonderà. Quindi se sei lontano dalla riva raggiungi la spiaggia lentamente e muovendoti poco, se sei in compagnia fatti trascinare a riva. Fatto questo sciacqua la parte con acqua dolce senza toccarti. Se hai residui di tentacoli addosso fatteli rimuovere (possibilmente con una pinzetta).

Fatto anche questo fatti prendere una grossa quantità di acqua di mare, mettila per un po’ al sole e poi immergici la parte irritata. Stai in ammollo per almeno venti minuti. L’acqua di mare è il solo rimedio realmente efficace contro le ustioni da puntura di medusa. Se però sei stato attaccato in più punti o se sei un soggetto allergico vai di antistaminico e, soprattutto, fatti un giro al Pronto Soccorso o alla Guardia Medica più vicini.