Il Sud Italia continua a bruciare, in particolar modo in Sicilia, mentre al Nord si contano i danni, invece, di quello che ha portato con se via la pioggia.
La paura cresce sempre di più e le fiamme, alimentate dal vento, sono arrivate anche a lambire alcune case nel palermitano. La situazione, però, è critica anche in altre regioni, come ad esempio, in Calabria dove c’è stata anche una vittima.
Ma quali sono le misure che sta prendendo il Governo? Cerchiamo di capire insieme.
Non accennano a fermarsi gli incendi nel Sud Italia. La Sicilia e, adesso, anche la Calabria e l’Abruzzo, combattono contro le fiamme e contro il vento che le alimenta ogni giorno di più. Tanti sono i focolai attivi nel palermitano e i Vigili del Fuoco hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme.
La situazione resta critica perché adesso a bruciare è anche la Calabria. Ma non è tutto: gli incendi si propagano a macchia d’olio in diverse regioni. Brucia anche il monte Morrone in Abruzzo.
Ma, come dicevamo, è la Sicilia la regione che sta soffrendo di più l’emergenza incendi. Gli uomini dei vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte. Interventi sia nella notte che in mattinata. Come fanno sapere dalla sala operativa regionale della Protezione Civile siciliana, sono quattro gli interventi aerei previsti questa mattina nel Palermitano: a Carini, zona Monte Palmeto, Borgetto, e nella zona Monte Gradara e Altofonte. Anche in provincia di Messina è previsto un intervento aereo a Savoca.
Canadair in azione per tutta la notte per domare gli incendi in provincia di Catania. Qui le fiamme hanno attaccato la pineta dei Monti Rossi a Nicolosi e diversi camping e strutture ricettive sono state costrette ad evacuare tutti i loro clienti. Incendi anche ad Acireale dove la “Timpa”, area verde protetta della zona, è stata colpita dalle fiamme. Fiamme anche alla base dell’Etna, dove è stata colpita la cittadina di Zafferana.
Anche il Parco archeologico di Segesta è stato colpito dai danni degli incendi, in particolare nella zona ristoro quanto anche nel punto vendita dei souvenir, ma anche nell’area in cui si trova l’antiquarium del parco, dove le fiamme hanno distrutto i servizi igienici.
La situazione si presenta più critica del previsto. Al Sud le fiamme e, al Nord i gravi danni, specie in Lombardia, che sono stati provocati dalle piogge intense e dalla grandine, caduta in chicchi grandi quasi quanto delle palline da tennis.
L’Italia ha chiesto lo stato d’emergenza e sarà proprio il Ministro Musumeci a riferire all’intero Consiglio dei Ministri qual è la situazione, per cercare di attuare un piano che possa aiutare, in particolar modo, le regioni che sono state maggiormente colpite.
Ma cosa è possibile fare per prevenire queste situazioni, conseguenze di eventi climatici estremi che stanno accadendo anche nel nostro Paese? Si potrebbe partire da quelle che sono le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria più semplici ed anche più comuni che, come sempre, non vengono effettuate o vengono fatte in maniera approssimativa e non continuativa.
A partire dalla pulizia degli alvei e dei corsi d’acqua, specie dopo le alluvioni dei mesi scorsi. I corsi d’acqua intasati ancora da alberi caduti e da erbacce che, in alcuni casi, erano già così prima di questi eventi. Sono molti i comuni d’Italia che lamentano deficit economici proprio per quel che riguarda il settore giardini e, troppo spesso, specie per quel che riguarda gli alberi, li si lasciano crescere senza un’adeguata cura o potatura, arrivando poi, proprio con questi eventi climatici particolari, che possono causare danni, anche gravi.
Allora… qual è la soluzione?