La “Venere degli stracci” in fiamme | Cos’è successo questa mattina all’alba

La Venere degli stracci in fiamme. L’estate torrida della città di Napoli non sarebbe, però, la causa.

La città stamane si è svegliata con le fiamme alte che alle 5.30 hanno illuminato tutta Piazza Municipio.

Venere degli stracci
Venere degli stracci incendiata – photo: ansa.it

Un risveglio amaro: ad essere avvolta dalle fiamme è la Venere degli stracci. L’opera d’arte, l’installazione di Michelangelo Pistoletto.

L’incendio de La Venere degli stracci potrebbe essere doloso

Le indagini sono ancora in corso ma l’ipotesi che l’incendio sia di natura dolosa si fa sempre più insistente.
Ad allertare le autorità sono stati dei cittadini, già svegli a quell’ora, una volta avvistate, dalla propria abitazione, le fiamme alte hanno prontamente chiamato i vigili del fuoco.
Ad essere visibile da più parti della città anche la densa, nera colonna di fumo.

I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, una volta domate le fiamme hanno dovuto, però, prendere atto che l’opera d’arte era oramai distrutta.
Nella piazza antistante alla casa comunale anche la polizia municipale è accorsa prontamente dando il via alle prime indagini. L’ipotesi che il rogo sia doloso prende sempre più corpo.

Sull’episodio, infatti, il noto scrittore Maurizio De Giovanni, sempre sensibile ai temi della città, ha immediatamente preso posizione.
De Giovanni si è rivolto ai presunti autori dell’atto criminale e vandalico come: “Infami, esseri inutili”.

Questa una delle prime reazioni a quanto avvenuto, stamane all’alba a Napoli, con l’incendio che ha distrutto la Venere degli stracci.
Lo scrittore parla dei presunti criminali come di palla al piede di una città che, nonostante tutto, tenta di “essere la capitale che è”. L’auspicio dello scrittore, poi, è che i colpevoli vengano identificati (magari grazie a videocamere di sorveglianza) e sbattuti in galera senza che nessuno abbia niente da ridire.

La reazione di De Giovanni, insomma, è di quelle dure, sbigottita dinanzi ad un episodio incomprensibile che va a ledere esclusivamente l’immagine della città.
L’opera d’arte era stata inaugurata il 28 giugno scorso.  L’intento era quello di proiettare Napoli in una dimensione futura, donando alla città più internazionalità di quanto già abbia. L’idea era quella di fare riflettere cittadini e turisti.

Con queste dichiarazioni e questi presupposti in Piazza Municipio era stata inaugurata “la Venere degli stracci” l’opera di Michelangelo Pistoletto. L’installazione avrebbe dovuto collocarsi nell’ambito del programma Napoli contemporanea voluto dal Comune con il Sindaco Gaetano Manfredi.

Proprio il Sindaco presentava il programma culturale come il segno di una Napoli fiera della propria storia e tradizione ma proiettata al futuro con opere, come appunto quella del Pistoletto, che avrebbero dovuto fare riflettere su temi come quello della povertà e della sostenibilità.

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Polemiche sulla sicurezza

Tanti buoni propositi insomma che, all’alba di oggi 12 luglio, sono letteralmente andati in fumo. Un fumo nero, denso frutto di un incendio, forse doloso, che lascia sbigottita la città.
Intanto, come sempre accade in questi frangenti, impazzano le polemiche sulla sicurezza.

L’opera d’arte dello scultore Pistoletto, infatti, non era protetta in nessun modo.
Problemi di sicurezza che, in verità, qualcuno aveva già sollevato tenendo proprio bravate notturne.

Alle polemiche, peró, il coordinatore delle attività culturali del Comune, Sergio Locoratolo, in una intervista a “Il Mattino” aveva assicurato che gli stracci fossero ignifughi e rivestiti di un materiale speciale proprio per neutralizzare eventuali fiamme.

Restano tanti interrogativi ed una sola certezza quella di una opera d’arte distrutta che non c’è più.

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