I social sono invasi da questa ricetta che si mangia a colazione. Noi l’abbiamo provata. Sarà davvero buona come dicono?
Avendola trovata davvero ovunque sui social abbiamo deciso di provare anche noi la colazione del momento, la cosiddetta Overnight Oatmeal (letteralmente zuppa d’avena ammorbidita per una notte). Sarebbe la versione estiva dell’altrettanto celebre porridge ma in questo caso non c’è cottura, la zuppa si prepara la sera prima e deve riposare per una notte in frigorifero. Ma sarà davvero così buona come dicono tutti?
La preparazione é molto semplice e richiede pochi ingredienti. Le dosi per una porzione sono queste:
Per prima cosa prendi un contenitore. Io ho scelto un barattolo di vetro con coperchio, ma puoi usare anche una tazza o una piccola giara. Versaci dentro gli ingredienti in questo ordine: avena, chia/cacao, latte/bevanda vegetale, yogurt. Dai una bella mescolata. Poi aggiungi il tuo dolcificante. Altra mescolata. Poi copri e metti in frigo. Lascia riposare per tutta la notte. Al mattino dopo puoi guarnire come vuoi. Puoi metterci frutta fresca, una salsa di frutta, cioccolato fuso, un cucchiaino di burro di arachidi. Insomma puoi dare libero sfogo alla fantasia.
Lo abbiamo preparato secondo le regole, abbiamo aspettato una notte, lo abbiamo anche arricchito con pezzetti di cioccolato fondente al 75% e, infine, lo abbiamo assaggiato. Ebbene il nostro è un gigantesco NO! Per carità, gli ingredienti sono tutti appetitosi, la preparazione è semplice e permette di anticiparsi in modo da svegliarsi con la colazione già pronta. Ma è proprio il gusto che non convince. Detta in soldoni non è niente di che. E’ un banale yogurt greco con dei fiocchi d’avena ammollati dentro. Insomma non vediamo il motivo di tanto clamore attorno ad una ricetta banale e non così appetitosa.
Come spesso accade i social decidono cosa piace e cosa deve piacere ai suoi fruitori e tutti si accodano svogliatamente, tutti si lanciano nella registrazione di video che esaltano il prodotto del momento. Lo si fa, lo si deve fare, altrimenti non vieni visto, altrimenti non arrivano i like, altrimenti sei out. Ma chissà se tra tutti i content creators che hanno provato questa ricetta ce ne sia stato almeno uno che l’abbia trovata davvero buona.