Il+Naufragio+annunciato+%7C+L%26%238217%3Bultimo+episodio+di+un+mondo+ridicolo
titanotodaycom
/2023/06/16/il-naufragio-annunciato-lultimo-episodio-di-un-mondo-ridicolo/amp/
News

Il Naufragio annunciato | L’ultimo episodio di un mondo ridicolo

Una catastrofe, l’ennesima.  Un’imbarcazione fatiscente carica di profughi oltre misura s’inabissa inevitabilmente, come un Titanic, nelle acque mediterranee.

Si registrano per adesso 79 vittime accertate, ma il bilancio inevitabilmente è destinato a salire vertiginosamente.

Tragedia annunciata

La Guardia Costiera greca ha riferito che l’imbarcazione di fortuna, stipata fino all’inverosimile di migranti, si è ribaltata a circa 48 miglia a sud di Pylos, nel Peloponneso: immediatamente si è compresa l’entità della tragedia, con 104 persone tratte in salvo, mentre tutte le altre risultavano disperse. Secondo le informazioni dei media greci, la barca (lunga 30 metri) avrebbe portato un carico di oltre 400-500 persone.

Testimonianze dei superstiti parlano invece di un numero ancora più alto, forse addirittura 750 individui, tra uomini, donne e bambini. Il peschereccio era partito dalle coste libiche: non è chiaro al momento cosa abbia causato l’affondamento, da ore sono in corso le operazioni di salvataggio e recupero, motovedette e scialuppe della Guardia Costiera greca battono le acque territoriali, anche col supporto della Marina, con imbarcazioni ed un elicottero a scandagliare la costa.

A mettere in fila i fatti, emerge come vi sia ormai una stretta da parte della Grecia sulle rotte tracciate dai migranti e sfruttate dagli scafisti: prima la strage di Cutro, con i profughi naufragati al largo dell’Italia, dopo aver evitato quelle greche; poi le inchieste internazionali, a svelare come molti profughi (prima rinchiusi nei centri di accoglienza)  siano stati rigettati in acqua dalle autorità elleniche, adesso questa immane tragedia, con morti e dispersi , con i migranti che sembra stessero evitando come la peste le coste della Grecia.

Le accuse alla Grecia

Per alcuni osservatori, tra i quali l’eurodeputato ellenico Kouloglou,  tutto questo non sarebbe una novità, dato che sono mesi che è attiva una politica di “brutale respingimento dei migranti” da parte delle istituzioni d’Atene: secondo i dati ufficiali del Ministero degli Interni greco, sono 2.150 i profughi finiti in carcere con l’accusa di esser scafisti senza scrupoli; le prigioni si riempiono sulla base del mero sospetto, il che (per il politico , esponente di Szyria) sarebbe “ridicolo, adesso il mio Paese è diventato la più grande prigione del mondo di presunti trafficanti di uomini“. Dunque non meraviglierebbe che i migranti abbiano rifiutato qualsiasi aiuto da parte della Guardia Costiera, data la paura di esser respinti indietro oppure arrestati come trafficanti d’uomini.

Le stesse autorità confermano che i profughi “volevano proseguire” , probabilmente per l’Italia: un comunicato ufficiale ha menzionato il fatto che “diverse telefonate da parte della sala operativa alla nave hanno ricevuto risposta negativa”. Dunque il peschereccio sarebbe stato abbandonato al proprio destino, probabilmente con la rassicurazione da parte dei migranti di voler continuare la traversata verso il Belpaese.

L’affondamento improvviso

Ma le coste italiche sono rimaste un miraggio, col peschereccio che improvvisamente è collassato, per cause ancora da verificarsi, rovesciandosi su di un fianco, imbarcando acqua e vomitando profughi: la parte scoperta dell’imbarcazione era stracolma, con le persone pigiate ed impilate l’una sull’altra, ed altrettanto piena potrebbe esser stata la stiva. In poche parole, l’ennesima, orripilante, tragedia del mare si è verificata nel cuore della civilissima Europa, che ancora non riesce a trovare la quadra per affrontare unitariamente il dramma delle migrazioni su mezzi di fortuna e in condizioni disumane.

La disperazione di un superstite del naufragio –
Photo web source

Il pugno duro della Grecia sta cambiando in maniera ancora più drammatica le rotte e le dinamiche dei viaggi della speranza nel Mediterraneo: tutti puntano sull’Italia, meta ambita ed ancora (chissà per quanto) accogliente verso chi fugge da miseria e guerre.

 

Published by
Marco Catizone