Superbonus, cessioni bloccate: tutti i modi per utilizzare lo sconto

Per quanto riguarda il superbonus le cessioni non ripartono. Ci sono, però, strade diverse che puoi utilizzare per beneficiare dello sconto.

La misura messa in piedi dal governo qualche tempo fa, mediante  la cessione del credito, ha creato una massa di crediti fiscali. Da mesi, d’altronde, non si riesce a trovare un acquirente.

Superbonus cessioni bloccate

La legge di conversione del credito, nonostante tutto, ha messo a disposizione diverse strade da percorrere per ottenere gli sconti.

Superbonus: 30 miliardi di cessioni bloccate, ecco cosa fare per usufruirne

Il superbonus, ossia la maxi agevolazione fiscale prevista nel cosiddetto decreto rilancio, disciplinato dall’articolo 119 della legge numero 34 del 2020, consiste in una detrazione del 110%. Ad essere interessate, dal superbonus, sono tutte le spese sostenute per la realizzazione di interventi specifici. Interventi finalizzati all’efficientamento energetico di un edificio. Nelle spese rientrano anche spese per il consolidamento statico e per al riduzione del rischio sismico degli edifici.

Per quanto riguarda l’efficienza energetica di una abitazione, ovviamente, rientravano anche le spese per l’installazione dei pannelli fotovoltaici e per le infrastrutture relative alla ricarica di autoveicoli elettrici.

Una caratteristica, fondamentale, riguardante il superbonus era, senza ombra di dubbio, la possibilità di cedere il credito oltre che, al classico, sconto in fattura. Cessione del credito che sarebbe dovuta avvenire presso la ditta realizzatrice dei lavoro, presso le Poste Italiane o presso delle banche. Il credito al 110%, infatti, avrebbe permesso un guadagno, da questo punto di vista, anche agli enti che semplicemente lo avrebbero “acquistato”.

A lungo andare, però, non solo questa misura ha inciso sulle casse dello Stato ma, oggi, addirittura, è da mesi che una massa di crediti fiscali non riesce a trovare un acquirente. Si tratta di 30 miliardi di euro, cifra non certo da poco, che non trovano uno sbocco.

cantieri interessati da superbonus

Questo è quanto si può leggere guardando i dati resi noti dal Ministero del Tesoro, da Finanze e Ragioneria generale dello Stato. In commissione Bilancio, alla Camera dei Deputati, c’è stata, infatti, una audizione di questi Enti nella quale, in maniera chiara e puntuale, è stata precisato lo stato dell’arte.

Lo stesso aggiornamento fornito dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, a inizio marzo la mole di cessioni e sconti in fattura, riguardante proprio il superbonus, era di 61,9 miliardi di euro.

Ecco tutte le strade per utilizzare gli sconti

Da quanto si può evincere oggi, d’altronde, non tutti questi crediti sono arrivati a concludere l’iter procedurale. I ritardi riguardano, quindi, almeno la metà di questi portando ai 30 miliardi di euro ancora in attesa di un acquirente.

Ci sono, però, oggi, diverse strade che si possono percorrere per poter beneficiare di sconti e cessioni di credito. La legge di conversione del decreto, infatti, nonostante i ritardi, ha previsto diverse opportunità per chi ha inteso beneficiare di questo superbonus.

C’è la possibilità per i committenti, ad esempio, di beneficiare di una detrazione in dieci anni per quanto riguarda le spese sostenute riguardanti, però, il 2022. Questo, comunque, riguarderà i redditi del 2023 e, quindi, sarà possibile iniziare a beneficiare di tali detrazioni sono dal 2024 in poi.

Per chi ha acquistato crediti fino al 31 marzo 2023, invece, c’è la possibilità di poterlo diluire in dieci rate annuali. Ipotesi che, oltre ad applicarsi al superbonus, può essere utilizzata anche per il sismabonus e per quanto riguarda il bonus per il superamento della barriere architettoniche.

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