L’Italia è un Paese assediato dalle frane. L’ambiente è un tema sempre più sentito ed attenzionato eppure qui le frane crescono di mille all’anno.
Dal 2016 al 2023, le frane in Italia, sono più di 620mila. Sono questi i numeri scioccanti che emergono dal documento messo a punto dall’Ispra insieme alle Regioni e le province autonome.
Il dato allarmante è che questi fenomeni franosi, crescono ogni anno di mille unità. Ognuna di queste frane ha ripercussioni non da poco.
Più di 100 mila frane ogni anno dal 2016 ad oggi. Come se non bastasse, questi fenomeni, crescono di anno in anno in una maniera preoccupante. Si tratta di fenomeni che, spesso, hanno ripercussioni importanti e delle conseguenze sia in ambito economico che sociale. Ci sono frane, poi, che addirittura strappano delle vite innocenti.
Nell’inventario dei fenomeni franosi in Italia, il documento appunto curato dall’Ispra, si evince quanto questo fenomeno interessi l’intero territorio nazionale. Dai centri abitati, alle strade, alle linee ferroviarie, in montagna o in collina.
Le conseguenze di queste frane hanno ripercussioni sull’ambiente ma, soprattutto, sulla popolazione e sulla economia. Solo pochi giorni fa, a seguito di alluvioni ed esondazioni, questi fenomeni franosi hanno messo in ginocchio una regione come l’Emilia Romagna ed anche lì, purtroppo, si sono registrate vittime.
Le frane, ossia il distaccamento di parte della montagna o collina che, poi, scivola bruscamente a valle sotto il peso della forza di gravità, precipitando inarrestabili ed incontrastate assieme alla massa di detriti, rocce e vegetazione coinvolte nel distacco finendo per investire tutto ciò che gli si pone dinanzi sul percorso.
Questi fenomeni, così come si evince dal documento dei ricercatori dell’Ispra, hanno diverse cause. Una su tutte, però, sembrerebbe emergere sempre di più. Il dissesto idrogeologico, innanzitutto, oltre ad avere della cause naturali sarebbe anche opera dell’uomo.
L’Italia, infatti, è un Paese relativamente giovane da un punto di vista geologico, per cui tettonicamente attivo e costituito, per almeno il 75%, da montagne e colline. Questo, ovviamente, non fa che rendere il territorio nazionale predisposto a frane.
C’è, però, la mano dell’uomo, come sempre di più emerge quando si parla di ambiente, dietro all’aumento di tali fenomeni. Non solo piogge e terremoti ma, sempre più spesso, tagli stradali, scavi, costruzioni e perdite di acqua relative al sistema fognario o degli acquedotti.
L’istituto superiore per la protezione e ricerca e protezione ambientale approfondisce, poi, quanto accaduto in Emilia Romagna. Del resto l’Emilia, come sempre più è emerso in queste settimane, si trova in una vera e propria pianura alluvionale.
Almeno il 15% del proprio territorio, infatti, è classificato con pericolosità elevate e molto elevata in quelli che sono i Piani di Assetto Idrogeologico. Tramutato in cifre significa ben 86.639 cittadini a rischio con più di 50.000 edifici esposti e 6.768 imprese che potrebbero essere investite.