Sembra incredibile ma sta spopolando in Italia un nuovo corso di formazione di cui cerchiammo di svelare i contenuti e le finalità.
Si tratta di un corso per imparare a…essere educati!
Stando a quanto dichiarato da Samuele Briatore (Presidente dell’Accademia Italiana Galateo) sempre più aziende di lusso chiedono ai loro addetti alle vendite (volgarmente detti commessi) di seguire dei corsi da luxury manager. Due paroloni altisonanti che nascondono una realtà ben più semplice. Questo corso si propone di insegnare agli addetti alle vendite un qualcosa che, a quanto pare, sta scomparendo: le buone maniere. Parte integrante del corso si basa, infatti, su sensibilità relazionale, gestione positiva delle criticità, capacità di assistere con discrezione l’esperienza d’acquisto, conoscenza delle diverse culture e abilità nell’assecondare specifiche necessità. Insomma si tratta di usare le buone maniere per convincere i ricchi a sborsare denaro. Brutale, ma vero.
Si parla tanto di etichetta e di buone maniere ma in pochi conoscono realmente il Galateo. Per Galateo si intende un insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione in un contesto specifico. Non vi è infatti un Galateo che vale per tutto. Ad ogni contesto si adattano determinate norme. Persino il mondo del web ha una sua etichetta, la cosiddetta netiquette.
Prima di scrivere questo articolo abbiamo cercato di reperire un dato sul numero complessivo dei corsi di formazione attualmente attivi in Italia. Non siamo stati in grado di trovare un dato complessivo ma sicuramente sono tanti, troppi. Del resto l’Italia è il paese in cui passi metà della vita a studiare e l’altra metà a cercare un lavoro che, in moltissimi casi (troppi, ormai) non troverai mai. E allora inizi a prendere decine di certificati, ti iscrivi a miriadi di corsi e cadi nel tunnel delle specializzazioni che ti renderanno perfettamente idoneo a svolgere un lavoro che non esiste.
Per lo stesso principio attualmente dalle nostre università stanno uscendo ragazzi iper formati che, come direbbe un vecchio professore di Letteratura Latina che proprio in una di queste università insegnava, “prima di trovare un lavoro stabile si faranno non meno di dieci anni di disoccupazione intellettuale, che è intellettuale ma è pur sempre disoccupazione!”
Ora posto che ci sono alcuni mestieri per i quali è sacrosanto essere il più formati possibile (OSS, Operatori per l’infanzia, ma anche idraulici ed elettricisti ad esempio) ma c’era davvero bisogno di istituire un corso per insegnare alle persone ciò che dovrebbero saper fare fin dall’infanzia, ovvero essere educati?