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Grave emergenza aviaria in Brasile | Perché preoccupa anche noi

Una nuova emergenza sanitaria si sta per abbattere, ed è quella dell’influenza aviaria. Uno dei paesi più colpiti, al momento, è il Brasile.

Lo stato sudamericano ha, per questo motivo, dichiarato una vera e propria “emergenza sanitaria”, essendo lui uno dei principali esportatori di carne di pollo al mondo.

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Una situazione da controllare e monitorare costantemente. Ma cerchiamo di capire, nel dettaglio, cosa sta succedendo.

Influenza aviaria, massima allerta in Brasile

Influenza aviaria: era da un po’ che non ne sentivamo più parlare. L’attenzione della sanità mondiale è stata spostata, da tre anni a questa parte, sul Covid e su tutto ciò che questi ha provocato. Ma è necessario tenere presente che ci sono anche altre emergenze al mondo e, una di queste, è proprio quella della quale stiamo per parlarvi.

A dichiarare un vero e proprio stato di emergenza sanitaria è il Brasile. Il locale ministero dell’agricoltura lo ha dichiarato a partire dalla giornata di ieri e, tale stato di emergenza, sarà in vigore fino a 180 giorni. Il Brasile è il primo paese esportatore al mondo di carne di pollo e, al momento, sono stati riscontrati dei nuovi casi di influenza aviaria sugli uccelli selvatici.

La misura adottata ha lo scopo di “impedire che la malattia raggiunga la produzione avicola di sussistenza e commerciale, nonchè di preservare la fauna selvatica e la salute umana” – scrive il ministero in un suo comunicato. Dall’altro lato, però, l’intero stato brasiliano si sta già mobilitando per reperire risorse nel caso di una possibile diffusione del virus stesso fra la popolazione.

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Dichiarato lo stato di emergenza sanitaria

E’ stato, anche, esteso il divieto di fiere, concorsi ed esposizioni di pollame, già in vigore. Stando ai dati diffusi dal ministero brasiliano, solo nella giornata di ieri sono stati individuati tre nuovi casi di influenza aviaria che si vanno ad aggiungere a quelli già analizzati, arrivando così a 8, segnalati da metà maggio nel Paese.

Si tratta tutti di casi riguardanti uccelli selvatici (sette nello stato di Espirito Santo e uno a Rio de Janeiro, nel sud-est del Paese) e non di pollame di allevamento o che, comunque, viene consumato dalla popolazione. Nonostante tutto però, essendo come dicevamo, il Brasile uno dei principali paesi esportatori di carne di pollo (circa il 35% del pollame viene immesso sul mercato), la dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria è stato quanto più che necessario.

L’influenza sta causando un’elevata mortalità negli uccelli selvatici e nel pollame, come anatre e polli. Migliaia di uccelli sono morti o sono stati abbattuti, centinaia di allevamenti sono stati messi in quarantena. È da chiarire che la trasmissione all’uomo è rara. Quando succede, di solito, avviene attraverso il contatto ravvicinato con uccelli infetti.

Published by
Rosalia Gigliano