La sanità è sotto ricatto. Tutto è paralizzato a seguito del grave attacco hacker che ha colpito tutta la regione. L’attacco informatico si sta rivelando uno dei più gravi degli ultimi anni.
I criminali della gang ransomware sono riusciti a mettere le mani su documenti delicati dei pazienti.
Al momento tutto è paralizzato, i pagamenti sono bloccati, sospesi tutti i servizi online e, soprattutto, ci sono pesanti violazioni della privacy in atto. Iniziano a circolare, infatti, in rete, i primi dati sensibili. C’è, addirittura, Matteo Messina Denaro, l’ex latitante di spicco della mafia siciliana, tra i pazienti i cui dati stanno finendo in rete.
Una sanità sotto scacco dei criminali cibernetici insomma. Lo scenario, infatti, è catastrofico in queste ore emergono sempre più dati in possesso dei criminali informatici, dati sensibili che riguardano vari aspetti. La cybergang Monti, infatti, avrebbe una mole di dati in suo possesso che sembra non avere fine. Dalle cartelle cliniche ai referti di analisi genetiche. Nelle mani dei criminali ci sarebbero anche valutazioni psicologiche riguardante dei minori. Documenti di inventario e chissà quanto altro si troverebbe nelle mani degli hacker pronto ad essere diffuso in rete.
Nelle scorse ore, infatti, i criminali della gang informatica hanno rilasciato in rete decine di informazioni sottratte all’Asl 1 della Regione Abruzzo riguardante, in particolare, alcune asl locali come L’Aquila, Avezzano e Sulmona. Una vera e propria ritorsione nei confronti della sanità in Abruzzo per non aver dato ancora risposta e pagato il riscatto ai criminali. Lo scopo dell’attacco hacker in questione, infatti, è proprio quello di monetizzare mediante riscatto: si rubano dati sensibili ed importanti e se non viene pagato il riscatto questi vengono rilasciati in rete resi pubblici. La gang di hacker che ha colpito la sanità in Abruzzo è già nota alle forze dell’ordine, almeno dalla scorsa estate. L’attacco di queste ore, però, anche per ammissione dell’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza è uno dei più gravi degli ultimi tempi.
Del resto, se dovesse essere confermato quanto dichiarato dalla gang Monti e, cioè, che i dati in loro possesso sarebbero, addirittura, di 500 giga, significa che quasi tutti gli archivi dell’Asl 1 abruzzese sarebbero in loro possesso. Tutto bloccato, intanto, ed enormi disservizi per la sanità in Abruzzo. Tra l’altro i tempi di ripristino che si prevedono in questo momento sarebbero anche molto lunghi. Occorreranno mesi di lavori per ripristinare i servizi informatici colpiti dall’attacco hacker.
Al lavoro per tentare di ripristinare la situazione e riprendere, almeno, i sevizi per i cittadini, c’è una vera e propria task force formata da tecnici della Regione ma anche da esperti inviati dalla Agenzia nazionale della cybersicurezza (Anc). La situazione resta, al momento, alquanto complessa, si tratta di ripristinare i servizi e contenere altri eventuali attacchi ma, soprattutto, tentare di evitare che i dati sottratti vengano resi pubblici più di quanto avvenuto fino ad ora.
Il Presidente della Regione Abruzzo, intanto, Marco Marsilio, ovviamente, dichiara di non voler cedere ai criminali e di non pagare il riscatto. Montano anche diverse polemiche, soprattutto, da parte delle opposizioni perché al momento non si conoscerebbe la vera entità del danno prodotto e, soprattutto, non si intravedono strategie di ripristino secondo gli oppositori.