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Dal sovraffollamento al ripopolamento: storia degli orsi in Italia

Il caso dell’orsa JJ4 ha portato all’attenzione pubblica il progetto “Life Ursus”, ovvero il piano di reintroduzione degli orsi in Trentino Alto Adige. Ma in origine l’Italia aveva il problema opposto.

Dal sovraffollamento al bisogno di ripopolamento. Questa, in breve, la storia dell’orso in Italia.

Perché gli orsi sono scomparsi dall’Italia

Sapevate che durante il medioevo la carne di orso e quella di lupo erano in assoluto le preferite dagli abitanti della penisola italica? Ovviamente da coloro che potevano permettersela.

E questo non solo perché i nostri antenati ne apprezzavano il sapore (quella di orso sa ovviamente di selvaggina ma ha anche un sapore dolciastro mentre quella di lupo a quanto pare è simile a quella del cane e dunque è una sorta di mix tra tacchino e maiale) ma anche perché, in Italia, di orsi e lupi ce ne erano in una quantità abnorme.

Quindi cacciare orsi e lupi non rappresentava un attentato alla loro sopravvivenza.

Col tempo le cose sono radicalmente cambiate sia per i lupi che per gli orsi. I cambiamenti climatici, l’espansione degli insediamenti umani e la caccia hanno contribuito prima ad assottigliare e poi a far proprio sparire entrambi dalla nostra penisola.

Ed è proprio per questo che in varie regioni d’Italia sono stati messi in atto progetti come “Life Ursus”.

Life Ursus

“Nel 1999, per salvare il piccolo nucleo di orsi sopravvissuti da un’ormai inevitabile estinzione, il Parco Adamello Brenta con la Provincia Autonoma di Trento e l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, usufruendo di un finanziamento dell’Unione Europea, ha dato avvio al progetto Life Ursus, finalizzato alla ricostituzione di un nucleo vitale di orsi nelle Alpi Centrali tramite il rilascio di alcuni individui provenienti dalla Slovenia”

Questo è quanto si legge sul sito ufficiale della Provincia autonoma di Trento, proprio quella che ha ingaggiato una personale lotta per la soppressione degli esemplari d’orso ritenuti molesti.

A quanto risulta qualcosa in questo piano è andato storto. L’idea iniziale era si quella di far riprodurre gli orsi ma questi orsi poi si sarebbero dovuti sparpagliare in varie zone del Trentino.

Ciò non è avvenuto. Gli animali hanno preferito concentrarsi in un’unica zona e da lì hanno continuato a riprodursi. Il problema è che la zona scelta dagli orsi e la zona scelta dagli umani per i propri insediamenti è praticamente la stessa.

Un famiglia di orsi – Photo by pixabay

Gli ultimi, sanguinosi, fatti dimostrano che questa convivenza può essere molto pericolosa. Sicuramente vanno trovate delle soluzioni al problema, soluzioni che non comprendano però uccisioni indiscriminate di orsi o l’obbligo per gli umani di cambiare casa. C’è spazio per tutti su questa terra, basta solo organizzarsi meglio.

Published by
Chiara D'Aponte