Con questo articolo abbiamo cercato di mettere nello stesso menù di Pasqua le ricette regionali più golose ma anche semplici da realizzare.
Pronti a girare l’Italia stando comodamente seduti a tavola? Abbiamo pensato ad un ricchissimo menù pasquale che riunisca (più o meno) tutte le regioni d’Italia.
ATTENZIONE! Noterete una enorme presenza di carne e uova. In effetti questi due elementi sono il filo rosso che congiunge tutte le regioni italiane. Il perché è scontato e presto detto: la Pasqua arriva dopo 40 giorni di astinenza, dalle carni e da tutti i piaceri terreni. E’ quindi chiaro che il giorno di Pasqua si esageri un po’ con le proteine e i grassi.
Pranzo di Pasqua – Gli antipasti
Partendo dalla punta estrema della nostra penisola potremmo iniziare le danze con una Crescia di Pasqua valdostana. Si tratta di una focaccia di pasta lievitata con uova, olio EVO e pecorino grattugiato.
Accanto alla Crescia il Benedetto barese (U Benedìtte) ci sta alla grande! E’ un vassoio così composto: lungo i bordi del vassoio vanno messe delle fette di arancia (con tutta la buccia), su ogni fetta va posta una fetta di soppressata. Al centro del vassoio vanno posti rucola, ricotta, uova sode, olive e taralli.
E se al posto delle uova sode ci mettessimo le Uova alla Bela Rosin della tradizione piemontese? Sono anche queste delle uova sode ma sono accompagnate da una maionese fatta a mano e decorate con tuorli d’uovo sbriciolati.
Completano il nostro antipasto la Torta pasqualina ligure e la crema fritta marchigiana.
La prima è una torta rustica. L’involucro è di pasta sfoglia, il ripieno è fatto, tra le altre cose, con erbe selvatiche, ricotta, yogurt greco, formaggi vari e uova.
La crema fritta è, il nome lo suggerisce, crema pasticcera tagliata a cubetti, impanata (con pangrattato) e fritta. Può essere usata anche come dessert.
Primi
Il piatto che unisce in un’unica enorme tavolata l’Italia intera è sicuramente la lasagna emiliana. In realtà le Lasagne sono preparate tutto l’anno e ne esistono varie versioni. La classica prevede l’alternarsi di strati di pasta, spinaci, besciamella, ragù alla bolognese e parmigiano.
Secondi
Per il secondo piatto la tradizione vuole che si consumi l’agnello. Vogliamo darvi due ricette alternative alla classica brace. Una viene dal Lazio, l’altra dalla Sardegna.
Per il Lazio abbiamo l’Abbacchio romano. Abbacchio è l’agnellino da latte ed è così detto perché in passato prima di essere ucciso veniva ripetutamente percosso con un bastone.
La preparazione è abbastanza semplice: si tratta di far marinare per una notte i cosciotti di agnello in una marinatura fatta con aglio, limone, olio, strutto, sale e pepe. Passato il tempo di marinatura l’abbacchio va cotto in forno per un’ora.
Per la Sardegna la Panada con agnello e carciofi. Si tratta di agnello in umido e carciofi saltati in padella che poi vengono messi in un pezzo di pane fatto in casa cui viene data la forma di una pentola. Il tutto poi va messo in forno per qualche minuto.
Contorni
Il contorno per eccellenza è sicuramente il carciofo. E se si parla di carciofi i maestri sono sicuramente i laziali. Due ricette facili e sfiziose sono: carciofi alla giudia (che prevedono la doppia frittura) e i carciofi alla romana (con aglio, prezzemolo, vino bianco e mentuccia).
Dolci
Il tour mangereccio dell’Italia si conclude coi dolci. Oltre alle immancabili uova di Pasqua (e ormai ne esistono davvero di tutti i tipi e per tutti i gusti) sulla vostra tavola potreste portare: la colomba lombarda, la pastiera campana, la cassata siciliana e i biscotti abruzzesi La Pupa e il Cavallo.
Sono certa che tutti saprete come sono fatte una colomba pasquale e una cassata quindi vi illustrerò brevemente cosa sono gli altri due dolci.
La pastiera è un dolce tipico della tradizione napoletana. E’ una sorta di crostata ripiena. La base di pasta frolla viene infatti riempita con una crema composta principalmente da: ricotta, grano, uova, canditi sminuzzati e aromi vari. Ogni famiglia ha la sua particolare ricetta per la crema, c’è chi sostituisce i canditi con gocce di cioccolato ma nella sua versione classica gli ingredienti base sono quelli su citati.
E’ un dolce pasquale ma in molti la preparano anche in occasione del Natale. In quanto dolce tipico molto richiesto dai turisti in realtà nelle pasticcerie ben fornite le pastiere si possono trovare tutto l’anno.
Molto interessante è la genesi dei biscotti La Pupa e il Cavallo. Questi biscotti, un tempo, venivano infatti regalati durante i fidanzamenti ufficiali. E quindi la “pupa” veniva regalata alla famiglia del futuro sposo, il “cavallo” alla famiglia della futura sposa.
Oggi invece questi dolcetti di pasta frolla decorati con zuccherini e caratterizzati dalla presenza al loro centro di un uovo sodo vengono regalati ai bambini durante le feste di pasqua.