Lo starnuto è una di quelle cose che può capitarci in qualsiasi momento della giornata. Con la primavera e con le allergie in agguato starnutire può essere la cosa più naturale di questo mondo.
Questo fenomeno, infatti, è un riflesso involontario del nostro corpo. Guai, però, a trattenerci, a trattenere lo starnuto, potrebbe esporci a gravi conseguenze e rischi per la nostra salute.
Starnutire è, dunque, un riflesso respiratorio è una espulsione improvvisa e rapida dell’aria dai polmoni. Quando starnutiamo, infatti, l’aria che fuoriesce dai polmoni arriva ad una velocità di 4,5 m/s (16,2 km/h) e lo sbuffo emesso dallo starnuto arriverebbe fino a 60 cm di distanza visibile. In alcuni casi si parla anche di starnuti che possono arrivare ad una velocità di 80 km/h.
Il fenomeno che ci porta a starnutire è, fondamentalmente, una difesa meccanica dell’apparato respiratorio. La stimolazione o l’irritazione delle terminazioni nervose del trigemino (una delle dodici coppie di nervi craniali che hanno origine alla base del cervello) provoca lo starnutire.
Le cause del perché starnutiamo sono diverse. Si starnutisce per una infiammazione delle mucose nasali, questo accade ad esempio quando abbiamo il raffreddore. Si può starnutire, come dicevamo all’inizio, a causa di allergie quando il nostro organismo cerca di buttare fuori l’allergene. Ma si può starnutire anche per motivi più curiosi come ad esempio un passaggio brusco dal buio alla luce o anche per una forte eccitazione sessuale.
Starnutire, quindi, è una reazione del nostro apparato respiratorio ad un corpo estraneo di piccole dimensioni, potenzialmente patogeno o irritante. Una massa d’aria improvvisamente ed in maniera quasi convulsiva viene espulsa dai nostri polmoni attraverso il naso o la bocca. Proprio questo meccanismo può in alcune circostanze indurci a trattenerci dallo starnutire.
Trattenere lo starnuto, però, è una pratica pericolosa che dovremmo sicuramente evitare. Per starnutire i nostri polmoni, attraverso un respiro profondo, si riempiono d’aria i muscoli del torace si contraggono coordinatamente con quelli della faringe e della laringe, le vie aeree si ostruiscono ed il battito cardiaco aumenta. Nel momento in cui la pressione dell’aria, immagazzinata dai polmoni, diventa troppo alta i muscoli si rilassano e questo comporta l’espulsione improvvisa della massa d’aria.
Vista la natura proprio dello starnuto ora si può già intuire il perché sia rischioso trattenersi dallo starnutire. Se ci tratteniamo, infatti, la pressione dell’aria dai polmoni potrebbe interessare il naso e la gola andando a danneggiare i tessuti circostanti.
In casi gravi questa pressione che non trova via d’uscita potrebbe addirittura andare a danneggiare il timpano dell’orecchio o a rompere i capillari nei nostri occhi. Casi gravi parlano proprio di rottura del timpano con dolore e perdita dell’udito.
Potrebbero generarsi, proprio per questo meccanismo della pressione, anche dei danni alla colonna vertebrale. Il rischi più ovvio, naturalmente, nel trattenere uno starnuto è quello di impedire al nostro organismo di liberarsi di agenti irritanti o patogeni che si sono introdotti attraverso le vie respiratorie.
Non potendoci trattenere dallo starnutire, quindi, bisogna imparare a farlo in maniera corretta. Le goccioline espulse tramite lo starnuto sono, di fatto, delle particelle minuscole che possono persistere nell’aria e propagarsi anche per 4-5 metri portando con loro un potenziale contagio.
Ecco perché quando sopraggiunge uno starnuto, salvo casi eccezionali riusciremo sempre a rendercene conto, è buona abitudine mettere le mani, l’avambraccio o un fazzoletto a coprire bocca e naso, ricordandoci poi di lavare immediatamente le mani subito dopo.
Infine una curiosità l’abitudine di rispondere “salute” a chi starnutisce risale al Medioevo nel periodo della peste nera. Lo starnuto era, infatti, uno dei primi sintomi di chi veniva colpito dalla malattia, il “salute” dell’epoca era un augurio a chi starnutiva di non aver contratto quel male. Oggi, invece, non dovrebbe in nessun modo rivolgersi a chi starnutisce questo per non attirare ancora di più l’attenzione sulla persona che ha starnutito, la quale, però, dal canto suo dovrebbe scusarsi con i presenti.