Chiesa tedesca: non solo coppie gay | Lo scisma con Roma è vicino

Quello delle benedizioni delle coppie omosessuali e delle volontà di mettere in discussione il celibato sacerdotale sta diventando, sempre più, da “semplice” diversità di vedute sempre più stringente a un vero e proprio strappo da parte della Chiesa tedesca nei confronti di Roma e del Papa.

benedizione coppie gay
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L’Assemblea del Cammino sinodale in Germania ha infatti approvato l’apertura a riti per persone Lgbt, dando anche il proprio nulla osta anche alla revisione degli obblighi per i preti.

Cosa sta accadendo nella Chiesa tedesca

Tutto ciò è avvenuto all’interno del Cammino sinodale della Chiesa tedesca, e in particolare durante i lavori che si sono svolti a Francoforte. L’indicazione è quella di aprire alle celebrazioni per la benedizione delle coppie dello stesso sesso a partire dal marzo 2026.

Un’approvazione avvenuta peraltro a larga maggioranza, celebrazioni per la benedizione delle coppie dello stesso sesso a partire dal marzo 2026, e perciò con la volontà esplicita di manifestare la propria linea dura contro la Chiesa universale. Quella tedesca, infatti, oltre ad essere una delle Chiesa più progressiste al mondo è anche una delle più ricche, grazie al fatto che i fedeli, per esserne considerati parte, sono obbligati a pagare una tassa annuale considerata in percentuale delle proprie entrata.

Una vera e propria “macchina” della fede, che ora ai suoi stessi membri e “contribuenti” economici deve eventualmente, a sua volta, pagare il dazio. Rispondendo così a logiche di interessi che ben poco hanno a che fare con il messaggio evangelico che, invece, sarebbe deputata a portare avanti.

L’espressione del Cammino sinodale tedesco anche sul celibato

Oltre all’apertura alle benedizioni per coppie gay il Cammino sinodale tedesco si è espresso a larghissima maggioranza anche a favore di una revisione delle norme sul celibato. La richiesta che verrà fatta pervenire a Papa Francesco è quella di “riesaminare il nesso tra consacrazione e obbligo del celibato”, dopo che il testo precedente, ancora più calzante in cui si chiedeva al Pontefice direttamente di revocare il celibato obbligatorio, è stato respinto.

Un’altra richiesta al Papa è quella di esaminare l’ipotesi che a sacerdoti già ordinati possa o meno essere data la possibilità di dispensa dalla promessa del celibato senza dover rinunciare all’esercizio del ministero. La prima risposta di Bergoglio, tuttavia – dopo le precedenti dichiarazioni, ribadite negli ultimi giorni da Parolin, in cui si specificava che decisioni di tali portata, che interessano la Chiesa universale, non possono di certo essere discusse a livello nazionale – è arrivata all’interno dell’intervista rilasciata al sito argentino Infobae.

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Parlando della questione specifica, Bergoglio ha spiegato che “oggi si mette molta lente d’ingrandimento su questo problema. Penso che dobbiamo andare all’essenziale del Vangelo: Gesù chiama tutti”. Mentre sulla questione del celibato sacerdotale, per Francesco non sarà certo quello a fare aumentare il numero di vocazioni. “Il celibato nella Chiesa occidentale è una prescrizione temporanea: non so se si risolve in un modo o nell’altro, ma è provvisoria in questo senso; non è eterno come l’ordinazione sacerdotale, che è per sempre, che tu lo voglia o no”, ha commentato il Papa.

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