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Putin: mandato d’arresto internazionale per deportazione di bambini

Spiccato un mandato di cattura internazionale per Vladimir Putin. L’annuncio arriva direttamente dall’Aia. La Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato d’arresto nei confronti del Presidente della Russia. L’accusa come si può facilmente intuire è per crimini di guerra.

In particolare, però, al leader russo vengono contestate la deportazione illegale di bambini dall’Ucraina in Russia dal 24 febbraio 2022 ad oggi.

La Corte Penale Internazionale condanna Putin

La Corte Penale Internazionale con sede all’Aia nei Paesi Bassi è operativa dal 2002. Il compito di tale organismo è quello di valutare i responsabili di crimini contro le popolazioni civili. Vi erano già stati verdetti in precedenza: nei confronti dell’ex Jugoslavia e del Ruanda.

L’accusa è di deportazione di bambini

Un mandato di cattura che, quasi sicuramente, non potrà essere portato a termine, almeno per il momento. La Federazione Russa, infatti, non è tra i paesi che riconosce questo organo. Resta, però, il dato politico senza precedenti: la comunità internazionale ufficialmente pone Putin sotto accusa per dei crimini specifici. Oltre la Russia, ci sono anche Israele, Cina e gli Stati Uniti che non riconoscono il ruolo del tribunale internazionale. In particolare Washington durante l’amministrazione Trump vietò persino ai suoi cittadini di fornire in qualche modo consulenza con i giudici di questo organismo. Questo perché, a quei tempi, l’Aia stava indagando sui crimini commessi in Afghanistan.

Da quanto si apprende dalla nota della corte dell’Aja il leader russo dall’inizio della guerra in Ucraina si sarebbe reso colpevoli di tali crimini. Secondo quanto rilasciato dall’Aia avrebbe commesso “gli atti direttamente, congiuntamente con altri e attraverso altri” e questo porterebbe a chiare responsabilità penali.

Vladimir Putin – foto ANSA –

Non solo il Presidente Putin, però, finisce sotto accusa ma anche Maria Alekseyevna Lvova-Belova, Commissaria per i diritti dei bambini presso l’Ufficio del Presidente della Federazione Russa. Crimini di guerra e contro l’umanità, nel caso specifico contro bambini ucraini, minori trasferiti illegalmente e senza alcun consenso. La corte spiega che ci sono motivi validi e del tutto ragionevoli affinché emergano le responsabilità penali dei due imputati.

Putin avrebbe permesso il trasferimento per facilitare adozioni russe

Un anno di indagini 18 pagine piene, corredate da centinaia di allegati fotografici e filmati. Anche esami balistici e di medici legali hanno convinto la Corte Internazionale a ritenere Putin e Lvova-Belova colpevoli. Si parla di centinaia di bambini ucraini prelevati da orfanotrofi e case di accoglienza nei territori in guerra e “deportati” in Russia. Secondo la Corte questi bambini, queste vittime, sarebbero state date in adozione in territorio russo.

Con decreti presidenziali, emanati dal Presidente Putin, si sarebbero accelerati i tempi per la cittadinanza russa in modo da semplificare la pratica di adozione da parte delle famiglie interessate.

 

 

 

 

 

 

Published by
Rocco Grimaldi