La Silicon Valley Bank è chiusa, nominato il curatore fallimentare

Una notizia che scuote i mercati: La Silicon Valley Bank di SVB Financial è stata chiusa dalle autorità di regolamentazione della California qualche giorno fa. E’ stato nominato anche il curatore fallimentare individuato nella FDIC, Federal Deposit Insurance Corporation. 

Silicon Valley Bank California
Silcon Valley Bank – foto ANSA –

Un vero e proprio schock, da qualche giorno, scuote il mondo della finanza non solo statunitense. Dopo il fallimento di Silvergate Bankun, istituto di credito californiano legato al mondo delle cripto valute, e la nomina del curatore fallimentare per la Silicon Valley Bank, anche la Signature Bank viene chiusa. Si tratta per quest’ultima di uno dei maggiori istituti di credito per le società cripto.

La situazione precipita per la Silicon Valley Bank

I problemi per la Silicon Valley Bank, istituto di credito specializzato nei finanziamenti alle start-up, sono stati una reazione a catena. A seguito di ingenti perdite per la vendita di obbligazioni, si parla di cifre intorno agli 1,8 miliardi di dollari, la banca ha tentato di raccogliere quasi immediatamente 2,25 miliardi di dollari. La rapidità e la necessità della banca, nel recuperare tale cifra,  è da imputarsi al bisogno impellente di avere la liquidità disponibile a rimborsare i depositanti.

Il diffondersi della notizia ha, come spesso accade in questi ambiti, generato panico innescando una forte vendita delle azioni dell’istituto bancario. Prima della sospensione del titolo era arrivato a perdere il 60% a Wall Street.

Naturalmente questo ha innescato un ulteriore fenomeno di panico generalizzato. Gli investitori, infatti, temendo un contagio di tutto il settore finanziario hanno iniziato a vendere. Fenomeno questo che non ha riguardato solo Wall Street ma anche il mercato europeo.

Borsa

Le preoccupazioni degli investitori, però, hanno anche dei fondamenti statistici e non solo una reazione emotiva. Alla base delle loro preoccupazioni c’è anche il fatto che la Silicon Valley Bank abbia dovuto liquidare frettolosamente un controvalore di asset in portafoglio pari a 21 miliardi di dollari. Cifra questa che avrebbe compensato la crescente richiesta di liquidità delle start up clienti dell’istituto. Incombente richiesta di liquidità delle aziende dovuta al rialzo dei tassi della Fed.

L’intervento del governo statunitense e la situazione in Europa

Oggi il governo statunitense è intervenuto con l’intento di scongiurare una nuova Lehman Brothers. C’è il piano per fronteggiare questa crisi. La banca centrale, infatti, ha messo a disposizione nuova liquidità per aiutare le banche a rispondere immediatamente in caso di fuga di clienti con relativo ritiro di capitali. Tutti i depositi, inoltre, della Silicon Valley Bank saranno di nuovo disponibili nel giro di qualche giorno.

Intanto la parola d’ordine in Europa è rassicurazione. Tutti i Ministri ed il commissario Paolo Gentiloni parlano di situazione sotto controllo e che i fallimenti delle due banche americane non incideranno sull’economia europea. In particolare il rispetto dei requisiti prudenziali e lo stato patrimoniale delle banche dell’Ue sarebbero una garanzia. Del resto la stesa agenzia Moody’s concorda considerando il forte ribasso dei titoli bancari in borsa moderato e, soprattutto, temporaneo.

 

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