Nella notte più “stellata” dell’anno sono state assegnate le ambite statuette. Trionfo per “Everything Everywhere All At Once”. Miglior attore Brendan Fraser. Italia a bocca asciutta di Oscar.
Assegnate nella notte italiana le statuette più famose al mondo. Cerimonia, ma ormai è una costante, un po’ noiosa e premi orientati al “buonismo”.
Non è stata certamente una serata esaltante. E’ da anni ormai che la macchina scintillante degli Oscar assomiglia più che altro ad un enorme e prevedibile carrozzone che si trascina stancamente.
Ben pochi sono stati i momenti degni di nota, uno tra tutti la bellissima esibizione acqua e sapone di Lady Gaga che, in jeans e senza trucco, ha incantato tutti con la sua Hold My Hand.
Per il resto la serata è stata abbastanza piatta ed oggettivamente orientata al buonismo. A fare incetta di statuette è stato infatti Everything Everywhere All at Once che si è aggiudicato ben 7 statuette. Per quanto la trama sia abbastanza coinvolgente e il cast decisamente convincente ( del resto tutte le statuette per migliore performance attoriale, eccetto l’Oscar al Miglior Attore Protegonista, sono andate a questo film) alla fine la sensazione che si ha è quella che il film abbia ricevuto premi perché la protagonista fa parte di una minoranza.
Tra l’altro per seguire questa linea politica l’Academy ha lasciato a bocca asciutta, o quasi, mostri sacri come Spielberg(che resta a bocca totalmente asciutta) e Cameron (Avatar si è aggiudicato solo la statuetta per i migliori effetti speciali).
Niente da fare per Cate Blanchette. Italia totalmente non pervenuta (eccezion fatta per la presenza tra il pubblico del tiktoker dei record Khaby Lame.
Come già noto sono stati poi assegnati dei premi speciali nel corso della serata. Si tratta di tre Oscar ad honorem (a Euzhan Palcy, Diane Warren e Peter Weir) e del Premio Umanitario Jean Hersholt assegnato a Michael J. Fox.