Folla a Roma dove questa mattina si sono svolti i funerali di Maurizio Costanzo. Tantissimi i personaggi famosi presenti. La figlia Camilla: “Papino, non hai avuto tre figli, ma molti di più”.
Nella Chiesa degli Artisti di Roma amici, familiari ed ammiratori hanno dato l’ultimo saluto a Maurizio Costanzo. Le esequie sono state anche trasmesse in tv.
L’ultimo saluto a Maurizio Costanzo
L’ingresso del feretro in chiesa è stato accompagnato da un lungo e commosso applauso da parte della folla. Si sono uditi molti ” grazie” e “bravo”. In chiesa, ad attenderlo, gli amici di sempre e tantissimi colleghi e personaggi del mondo dello spettacolo, molti dei quali sono nati artisticamente parlando proprio grazie a Costanzo. E’ stato Don Walter Insero a celebrare i funerali.
“Si è chiuso il sipario ma é finito il primo atto” ha detto il sacerdote. “La prima volta ho incontrato Costanzo due anni fa. Pensavo di trovarmi davanti un giornalista anticlericale, un po’ un mangiapreti, e invece ho incontrato una persona accogliente, amorevole, che mi ha rivolto subito una battuta: è un prete vero? Ci provo, gli ho risposto.
E’ stato un uomo umile, leale, manteneva la parola data e rispettava opinioni degli altri, senza giudicare le diversità, propenso a capire le ragioni degli altri. Era tendenzialmente pigro, amava la Roma. Voleva ascoltare gli altri, conoscere le persone, le loro storie, intuiva prima di ascoltare il carattere delle persone”.
Il messaggio della figlia Camilla
«Papino, L’ondata di amore dalla quale siamo stati sommersi è merito del bene che in questi anni hai dato a tantissime persone. Non hai idea, o forse ce l’hai perché ci guardi da lassù, della gratitudine dalla quale siamo stati investiti. Non hai avuto tre figli ma molti di più. In tantissimi hanno detto che sei stato padre, maestro, guida. Hai cambiato destini, intuito talenti.
Abbiamo consolato persone in lacrime più attonite di noi nel sapere che non c’eri più. A noi figli lasci un’eredità importante, il tuo più grande insegnamento: l’umiltà. Avevi ancora l’anima del ragazzo di 17 anni che scriveva a Montanelli e ti stupivi se un giornale importante ti chiedeva una collaborazione. Non ti saresti mai aspettato una così grande dimostrazione di affetto.
Adesso sei vicino ai tuoi genitori, per mano a Sordi e Gassman. Ti immaginiamo in paradiso mentre organizzi un talk show. Continuerai a vivere in tutti noi e nulla di ciò che abbiamo imparato da te andrà perduto, è una promessa. Ti vogliamo bene papi»