Verstappen vola, la Ferrari “salta” | Cosa è succeso in Bahrain

Finalmente si scende in pista. Dopo le dichiarazioni e le pretattiche invernali il circus della Formula 1 approda in Bahrain per la tre giorni di test in vista della nuova stagione.

La Red Bull conferma di essere la vettura da battere
La Red Bull conferma di essere la vettura da battere

C’era grande attesa per vedere le versioni definitive, o quasi delle vetture che domenica 5 Marzo si schiereranno in attesa della luce verde del primo Gran Premio del 2023.

Test F1 in Bahrain

Sul circuito di Sakhir, a pochi chilometri dalla capitale Manama, le scuderie hanno messo in pista le monoposto secondo programmi di lavoro diversi. Il campione del mondo Max Verstappen ha lavorato tutta la giornata a bordo della nuova RB 19. Diverse filosofie per le altre che hanno invece alternato i piloti tra mattina e pomeriggio.

Rispetto ai test del passato, quelli che si stanno affrontando in Barhain saranno molto più vicini alla realtà delle forze in campo. Il motivo è semplice siamo a solo una settimana dal primo week end del mondiale.  Grande attesa per la nuova Red Bull tenuta “mascherata” nella sua presentazione di New York. La RB 19 appare modificata in vari particolari aerodinamici in tutto il corpo vettura.

Niente di rivoluzionario ma una naturale evoluzione del progetto che si è dimostrato vincente lo scorso anno. Interessante il lavoro svolto nella parte anteriore per migliorare i flussi per l’effetto suolo.

Il circuito del GP del Bahrain
Il circuito del GP del Bahrain – photo web source

Ferrari SF-23: tante novità

La Ferrari come la Mercedes é tra le monoposto più attese all’esame della pista. Per tutti, queste, sono le due scuderie più accreditate per contrastare il dominio della Red Bull. La Rossa ha diverse soluzioni originali tutte mirate all’efficientamento aerodinamico. Gli interventi più evidenti sono già all’avantreno.

Completamente ridisegnato il posizionamento del tirante dello sterzo che ora si presenta completamente “nascosto” dal triangolo inferiore. Il conseguente abbassamento della scatola dello sterzo e del telaio ha spostato verso il basso le masse. Una rivoluzione per trovare il giusto bilanciamento ed equilibrio con gli nuovi pneumatici anteriori più pesanti di quasi 700 grammi ed il rialzamento di 15 millimetri del marciapiede del fondo, come imposto dal nuovo regolamento.

Una soluzione che “pulisce” drasticamente l’area delle prese d’aria e dei condotti dei flussi provenienti dallo spoiler anteriore e destinati a creare maggior down-force con un minor carico sulle ali. Fatto questo confermato dalla configurazione dell’ala posteriore visibilmente più scarica che in passato.

La SF 23 con Sainz Vasseur e Leclerc
La SF 23 con Sainz Vasseur e Leclerc – photo web source

Il Bypass duct – É questa la vera rivoluzione?

Nella parte centrale, ai lati dell’abitacolo, sono evidenti le due aperture a “periscopio” che hanno molto fatto discutere la concorrenza. In Ferrari lo chiamano Bypass-duct è ha funzioni aerodinamiche, a scanso di ogni equivoco. I tecnici di Maranello hanno esplorato una zona grigia del regolamento che riguarda le pance della vettura. L’innovazione che, in galleria del vento, ha dato risultati molto interessanti consiste nel portare flussi d’aria fresca, provenienti dall’apertura posta sotto alle prese d’aria dei radiatori, sopra alle pance scavate della vettura.

L’idea era quella di migliorare l’efficienza fluidodinamica di una zona molto delicata. Il sistema di Bypass faciliterebbe l’uscita dell’aria calda proveniente dal sistema di raffreddamento risucchiandola letteralmente fuori. Questo va a migliorare tutta l’aerodinamica delle pance con feritoie e radiatori di dimensioni più piccole.

Si è lavorato per ottenere un’estrema pulizia dei flussi anche al posteriore. Il risultato visibile è una linea molto più “aderente” del cofano che segue, come una seconda pelle, il telaio e la power unit. Qui la fuoriuscita dell’aria calda viene affidata a delle feritoie perfettamente incastonate nella carrozzeria. Un concetto diverso da Red Bull che presenta un cofano più ampio e affida l’espulsione dell’aria surriscaldata a due aperture posteriori poste a fianco dello scarico.

Periscopio Ferrari
Lo sfogo del Bypass-duct

I test del 23 Febbraio in Bahrain

Le prove, suddivise in due sessioni, hanno visto per la cronaca, il campione del mondo Verstappen chiudere la mattinata con il miglior crono davanti a Sainz ed Albon. I tempi sono sicuramente da prendere con le molle. É infatti complesso comprendere con quale configurazione si siano presentate in pista le varie squadre. Carichi di benzina, soluzioni aerodinamiche, pneumatici, ognuno ha svolto il proprio lavoro anche provando a nascondersi.

La mattina

A metà mattinata un’anomalia, così è stata descritta dal box, sulla Ferrari di Carlos Sainz ha fatto pensare a una soluzione nascosta. Per alcuni giri, in piena velocità, sul muso della SF 23 si veniva a creare una sorta di “buco” proprio sopra l’attacco dell’ala anteriore. Nessuna alchimia ma probabilmente un semplice difetto del pezzo poi risolto con la sostituzione del muso.

Da segnalare il debutto al volante della Aston Martin del brasiliano Felipe Drugovich in sostituzione di Lance Stroll che si era fratturato un polso in bici durante un allenamento a Malaga. Una “prima” non molto fortunata questa in Bahrain visto che dopo pochi giri la sua AMR 23 si è fermata lungo il tracciato.

Sistemata l’avaria Drugovich completerà poco più di 40 giri in questi suoi primi test. Il pilota di Maringà è stato chiamato per affiancare Alonso, in questa tre giorni, per prendere confidenza con la monoposto, in previsione di un suo possibile impiego in gara, qualora Stroll non dovesse riprendersi in tempo dall’intervento chirurgico subito a Barcellona.

Felipe Drugovich
Felipe Drugovich – photo web source

Il pomeriggio

Verstappen fa alcuni tentativi di long-run con una buona sequenza di giri sul tempo di 1.36.5. La Ferrari, con Leclerc inizia a svolgere un lavoro simile a quello della mattina. Sin dai primi giri si registra però un inatteso saltellamento della monoposto. Molto più evidente rispetto alla concorrenza. Un purpoising abbastanza, troppo pronunciato anche in alcune curve. É una “Rossa” che non piace quella nelle mani del pilota monegasco.

Leclerc, dopo 33 giri, è costretto a rientrare ai box per lasciare che i tecnici intervengano a fondo sulla vettura. Volto molto teso e preoccupato per l’alfiere del cavallino rampante che evidentemente si aspettava qualcosa di diverso dalla sua SF 23. Dopo alcuni minuti la n.16  viene rimessa in pista. Si va apparentemente un po’ a tentativi per ritrovare una migliorr guidabilità.

Da questa prima giornata, quello che ci portiamo a casa, a prescindere dai riscontri cronometrici, è l’immagine di una Red Bull molto, molto solida e una Ferrari che è ancora alla ricerca del bandolo della matassa. Tanto lavoro al box per gli uomini di Maranello alla ricerca di soluzioni diverse. Aggiustamenti che hanno portato qualche risultato avvicinando Leclerc al tempo di Sainz. Saranno 14 i centesimi di differenza tra i due alla chiusura delle prove.

Bahrain: conclusione della prima giornata

Il primo giorno si chiude quindi con Verstappen davanti ad uno scatenato Alonso per soli 29 centesimi. In rettilineo la Aston MArtin fa paura. Dietro di loro le due Ferrari di Sainz e Leclerc staccate dal campione del mondo di oltre 4 decimi. Quindi Norris, Hamilton, Albon e Zhou con una buona Alfa Romeo che ha preceduto la seconda Mercedes di Russell.

Certamente ci si aspettava qualcosa in più non solo dalla Ferrari ma ricordiamo che, in questi test, tutti seguono un programma di verifiche che non sempre  sfocia in top performance. Facendo però un raffronto con lo scorso anno c’è comunque stato un miglioramento generale di oltre un secondo.

Max Verstappen
Max Verstappen davanti a tutti nella prima giornata – photo web source

La Red Bull si è presentata in Bahrain ed ancora una volta sembra essere la vettura da battere. Lo ha fatto sin dai primi giri mentre tutte le altre hanno impiegato parecchio per trovare il set-up corretto sul quale lavorare. Partire da una base straordinariamente vincente è il vero vantaggio della vettura di Adrian Newey. Domani però è un’altro giorno e vedremo se la notte porterà consiglio ai rivali.

 

 

 

 

 

 

Gestione cookie